PIEDIMONTE MATESE – Riceviamo e pubblichiamo l’appello del Matese per Renzi a votare Marino – Affinito alle primarie per la scelta dei parlamentari in programma sabato. “Primarie 29 Dicembre 2012. Il tempo è poco per la campagna delle primarie-parlamentari del PD : pochi giorni prima del 209 dicembre. Ad affilare le armi sono gli esponenti renziani con il sostegno ai candidati alle primarie per il Parlamento, Carlo Marino e Loredana Affinito,

“perché il vento del nuovo lo puoi ritardare ma non lo puoi fermare”, soffiano Gianluca Pascarella e Giuseppe Santagata, nella loro ampia proposta inserita fra le 10 per il rilancio della provincia di Caserta con particolare riferimento al rilancio del Matese. “…Ambiente – cultura – turismo – potenziamento ferrovia alifana – potenziamento stazione sciistica di Bocca della Selva – galleria per il Molise per un nuovo sbocco economico e culturale…”.“Il nostro territorio- scrivono i due giovani rappresentanti del PD-Renzi che insistono in specie sul Parco come strumenti di rivitalizzazione dell’area – è un territorio incontaminato, intrinseco di grandi potenzialità, un territorio che non avrebbe nulla da invidiare alle più belle realtà nazionali, se non addirittura mondiali, se però valorizzato al meglio.Dal Matese, si pensi, si possono ammirare amplissimi panorami a giro d’orizzonte: da Monte Miletto, nelle giornate particolarmente limpide, è possibile scorgere contemporaneamente l’Adriatico e il Tirreno, le Tremiti, il Tavoliere delle Puglie e le Mainarde.Lo sviluppo del comprensorio deve passare per la valorizzazione delle risorse e delle caratteristiche intrinseche dell’area. Bisogna puntare sull’ambiente, con la valorizzazione dell’Ente Parco del Matese che ha sede in San Potito Sannitico, sui beni culturali con la valorizzazione del Museo Civico ad Alife diventando il punto di riferimento artistico e culturale della valle alifana; sul turismo invernale, con il rilancio della stazione sciistica di Bocca della Selva;sulle risorse idriche di cui è ricchissimo il Matese con un progetto che sappia far rivivere il bellissimo Lago del Matese. Altre realtà a livello nazionale, con molto meno a disposizione hanno saputo ritagliarsi il proprio spazio nel settore di riferimento (sia in termini di visibilità che in termini strettamente economici).Il Parco deve essere «garanzia» tale da confortare la decisione di chi intende intraprendere un’iniziativa imprenditoriale nel settore turistico in quest’area;non deve essere solo considerato come un vincolo che non ti permette di fare. Le aziende agrituristiche come quelle presenti a San Potito Sannitico (che è stata ed è, una delle poche realtà invidiate da tutti i cittadini dei paesi limitrofi grazie ad un raro esempio di buona e sana politica portatoci dell’amico Gianluigi Santillo), mal sopporterebbero, ad esempio, la vicinanza con uno stabilimento produttivo di tipo inquinante. Il Parco perciò deve essere inteso come un valore aggiunto che ha un effetto moltiplicatore sulla redditività delle attività economiche della zona; l’artigiano o il proprietario di qualche ristorante tipico, di certo, dovranno vedere aumentare il loro volume d’affari per la presenza del Parco. Un legame importante il parco dovrà averlo necessariamente con l’agricoltura e non solo perché la popolazione di questa zona è fondamentalmente agricola, ma perché conservare le pratiche agricole significa tutelare equilibri uomo-ambiente storicamente consolidati. Questo massiccio montuoso è stato sempre «utilizzato» dall’uomo per le sue risorse boschive, per i suoi pascoli e oggi anche per le sue attrattive turistiche e, in particolare, per la presenza di alcune aree «sciabili».Oggi, in verità, come già detto in precedenza, una certa ricettività è già presente a valle, ma si tratta però di seconde case che sono improduttive poiché, a differenza degli alberghi, non danno posti di lavoro se non nella fase del pendolarismo che dovrebbe essere collegato alla facile raggiungibilità dai centri urbani extraregionali, quali Napoli e Bari. Invece non è così. Noi abbiamo una ferrovia Alifana che ha da invidiare agli antichi treni a vapore. Essa fu concepita per collegare a Napoli l’area pedemontana del Matese, ma non fu mai una ferrovia unitaria, tanto che fin dalla nascita venne divisa in due tronconi, la Napoli – Santa Maria Capua Vetere (detta “Alifana bassa”) elettrificata, e la Santa Maria Capua Vetere – Piedimonte Matese (detta “Alifana alta”) con trazione a vapore. Noi abbiamo bisogno di una serie di infrastrutture di tipo veloce, che permettano ad esempio a un cittadino napoletano o ad un turista di visita a Napoli, di raggiungere i nostri territori in un’ora, massimo un’ora e dieci. Noi abbiamo bisogno di infrastrutture che permettano di valorizzare i nostri territori rendendoli accessibili a chiunque; ripristinando ad esempio l’unica strada che da l’accesso a Valle Agricola, che specialmente durante il periodo freddo definire infernale è poco. Potenziando le corse dei mezzi pubblici su gomma.Il rilancio della stazione invernale del Matese e di tutto l’alto casertano dovrebbe passare per l’istituzione di una società mista pubblica – privato così come avvenuto nel ‘99 nella parte molisana con il Consorzio «Campitello Matese» di cui facevano parte, istituzioni quali la Regione Molise e la Provincia di Campobasso.La società dovrebbe avere per oggetto l’istituzione di una organizzazione comune ai suoi soci, diretta alla promozione e al veicolamento di attività economiche nel settore del turismo, dei servizi terziari, dell’impiantistica sportiva, della distribuzione e degli scambi tra la stazione sciistica e più in generale, nell’ambito del territorio montano e pedemontano del Matese. Al fine della valorizzazione del territorio, la società dovrà favorire la promozione di attività imprenditoriali, culturali, turistiche e artistiche tali da porre fine a quello che è oggi un turismo mordi e fuggi creando l’occasione per il visitatore di una vacanza prolungata.Ma per un rilancio vero di tutto il comprensorio Matesino e dell’alto casertano si dovrebbe avverare quello che da tempo insieme ai molisani i matesini ritengono doveroso. Una galleria che valicasse il massiccio montuoso del Matese, tale da rendere tanti i benefici che le generazioni future, più delle presenti, apprezzerebbero positivamente.Piedimonte Matese così come San Potito, Gioia Sannitica, Castello del Matese (per citarne alcuni) e i paesi matesini tutti oggi soffrono di una situazione di crisi economica grave che rispetto a 30 anni fa è peggiorata per la chiusura del Cotonificio, della centrale dell’Enel, della cartiera, di tante piccole e grandi realtà che movimentavano un’economia locale.Resta si il capoluogo amministrativo e soprattutto scolastico del Matese, della piana alifana e di gran parte della valle del medio Volturno. Una galleria del Matese, collegata a Piedimonte, innescherebbe un effetto volano economico sociale di prim’ordine soprattutto per la bella e significativa cittadina di Piedimonte Matese.Se oggi dobbiamo vivere di ricordi, riportando alla mente le grandi opportunità concesseci tanti anni orsono dall’oramai defunte nostre massime rappresentanze,dobbiamo giungere alla conclusione che la classe politica in questi anni è stata solo a guardare, tutelando il proprio piccolo o grande interesse particolare dimenticandosi, forse volutamente di quello più importante, interesse generale, collettivo.Noi abbiamo bisogno invece di esempi di sana politica, di una politica che sappia mettere in campo le idee, che non riviva situazioni di stallo. Una politica segnata dai cittadini, da persone che abbiano il coraggio di rischiare, di tirare quel rigore come direbbe Matteo, di non sedersi in panchina nascondendosi dietro il politico forte di turno”.E’ questo il motivo per cui il Matese- concludono- sosterrà Carlo Marino e Loredana Affinito che intendono farsi portavoce di quelle istanze di libertà ed innovazione che, nel corso di questi mesi, tante speranze hanno suscitato nei cuori degli italiani tutti, anche nell’alto casertano. Perché noi non vogliamo votare i soliti noti, che già sappiamo abbandoneranno a se stesso poi, il Nostro amato territorio. Loro non ci deluderanno”.

 

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