“Vogliamo continuare a riempire di idee e di concrete proposte la nostra campagna elettorale, ha dichiarato Umberto Cinque, capolista di MBC, anche se non ci faremo mancare tempi e modi per ristabilire qualche verità rispetto alle tante illazioni che di questi tempi si fanno circolare. Per oggi, intanto, preferiamo parlare di qualità della vita in città e di mobilità. Come scrive Legambiente nel suo recente Rapporto sull’economia della bici e sulla ciclabilità nelle città . Sulla base di tale indicatore, lascio a voi, ha concluso Umberto Cinque, ogni valutazione sulla condizione della nostra mobilità urbana e, di conseguenza, ogni giudizio sull’operato dell’Amministrazione comunale.” “Abbiamo avuto in questi anni un leggero aumento di piste ciclabili, ha continuato Giovanni Pagliaro, portavoce e candidato di MBC, ma si tratta di infrastrutture ciclabili poco sicure, inadeguate e spesso concorrenziali con la pedonalità (sui marciapiedi). Si tratta di infrastrutture senza continuità degli itinerari e di una ciclabilità non fatta all’interno di una pianificazione che guardi globalmente al sistema città e alla sua mobilità complessiva, ma alle singole componenti. Parliamo di progetti avanzati più per drenare risorse pubbliche che per programmare una diversa mobilità urbana. Tra l’altro, ha continuato Pagliaro, si tratta di piste ciclabili presenti solo in pochissime zone della città. Interi quartieri sono stati sistematicamente tagliati fuori. Per non parlare dell’assenza di cicloparcheggi o dell’assenza di bike sharing, a dimostrazione che sono stati sì costruiti alcuni pezzi di piste ciclabili, ma al di fuori di qualsiasi politica integrata in grado di fare di Mondragone una città ciclabile.” “Eppure, ha aggiunto emiliana Prisco, candidata di MBC, puntare sulla bicicletta significa puntare sul risparmio di carburante, significa ottenere benefici sanitari e benefici per la salute dei bambini, significa agire per il miglioramento della qualità dell’aria e per il contenimento dell’impatto del rumore. In tema di mobilità c’è bisogno veramente di ! Nel contesto europeo, come sottolinea Legambiente, si sta superando la logica della separazione dei flussi-marciapiedi ai pedoni, ciclabili alle bici, preferenziali per i bus ecc- con una nuova consapevolezza: ridisegnare vie e piazze con l’obiettivo di sottrarre superfici all’auto per ridistribuirla almeno in parte ai pedoni (cosa non facile da dire per una che è sposata con Giancarlo Camasso). Una città ciclabile e restituita ai pedoni- ha concluso Emiliana Prisco- ha impatti positivi non solo sulla mobilità o, come dicevo, sull’ambiente e sulla salute. Ha ricadute positive anche sull’economia, sulle relazioni sociali e sulla qualità della vita”.

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