“Questo bilancio di previsione svela oggi i cinque bluff di de Magistris”, afferma la deputata e capogruppo del Pd in Consiglio Comunale Valeria Valente. “Primo bluff: non è un bilancio né della democrazia, né della trasparenza e della partecipazione, a partire dalla totale esclusione delle municipalità da ogni forma di programmazione e consultazione, senza contare il fatto che questa manovra si sta approvando in un clima surreale, non avendo dato alle opposizioni nemmeno la possibilità di guardare e studiare bene le carte per esercitare il proprio diritto/dovere di controllo e di proposta sugli atti della maggioranza. Secondo bluff, è il bilancio della finta lotta alla povertà: mentre viene meno per quest’anno la promessa di un reddito di cittadinanza così come de Magistris aveva annunciato con una finta delibera in piena campagna elettorale, sono previsti tagli enormi, oltre 100 milioni in tre anni, per gli asili nido, per l’assistenza ai disabili e per la lotta al disagio. E, nonostante tutto, rimane in vigore, sulla base della relazione dell’assessore Palma, l’abbassamento della soglia di applicazione delle aliquote per le addizionali Irpef fino a 10mila euro. Vuol dire che una famiglia con reddito medio mensile di 800 euro pagherà oltre 200 euro l’anno di tasse in più. Altro che lotta alla povertà”. Secondo la Valente ”terzo bluff, è il bilancio della privatizzazione nella gestione dei beni comuni: si assegnano ai privati tante strutture sportive pubbliche, soprattutto in periferia, mentre si continua a non trovare un accordo per la gestione del San Paolo, i cui costi sono tutti a carico del bilancio pubblico: de Magistris socializza le perdite a carico dei contribuenti e privatizza gli utili a vantaggio di pochi. Quarto bluff, il disastro della gestione delle partecipate e del patrimonio: in tre anni si è riusciti a vendere poche decine di immobili a fronte delle migliaia previste per abbattere il disavanzo comunale e adesso si annuncia di dismettere da qui a fine anno, in quattro mesi, immobili per 60 milioni di euro. Non si è credibili. Così come non è chiaro il quadro dei debiti delle partecipate su cui chiediamo un’operazione verità, e in particolare per l’ultimo recente crack di Napoli Sociale. Anche la gestione delle altre partecipate è sempre più opaca: ormai alcune di loro, come Asia e Napoli Servizi, sono delle vere e proprie stazioni appaltanti di servizi. E che dire degli 1.2 milioni di euro messi in bilancio per Napoli Riscossioni, che al momento non esiste?”. Per la Valente ”Quinto bluff, questo è il bilancio della finta lotta alla illegalità: non c’è una strategia di lotta all’evasione, si continuano a coprire le spese con entrate virtuali per costruire il bilancio, con una massa di crediti inesigibili che sfiora già i tre miliardi. E poi c’è lo strano caso della COSAP, la tassa di locazione: come mai una città di dimensioni simili alla nostra, come Torino, incassa 50 milioni all’anno da questa imposizione, mentre Napoli solo 8 milioni? Perché dagli spazi pubblici dati in gestione ai privati non viene per il Comune il giusto corrispettivo come avviene nel resto d’Italia?”. “Infine, due considerazioni più generali: è arrivato il momento che de Magistris rompa l’isolamento istituzionale in cui ha messo il Comune. Torni a dialogare con il Governo, nell’interesse di Napoli. Non si può fare, come ha fatto questa amministrazione sulla vicenda del piano di rientro, che si dialoga quando serve, per ottenere la liquidità necessaria per evitare il dissesto, e subito dopo non si rispettano i vincoli e il programma di riduzione degli sprechi. E, poi, sui rifiuti, il Sindaco la smetta di raccontare bugie: Napoli non è sommersa dall’immondizia grazie al termovalorizzatore di Acerra che la sua amministrazione, viste le bassissime percentuali di raccolta differenziata, utilizza ampiamente. Non si possono fare comizi e cortei contro gli inceneritori e poi utilizzare questi impianti per risolvere il problema dei rifiuti. Dica, anche su questo, de Magistris la verità”, conclude Valente.