CASERTA – Fare pulizia nel Pdl. Ed eliminare situazioni di “inadeguatezza, ovvero di perdita di affezione o entusiasmo”. Nitto Palma, forte dell’esito del voto in Campania, lancia un segnale forte e chiaro a chi durante la campagna elettorale si sarebbe “disimpegnato”.
L’incarico di fare pulizia è stato conferito a Pasquale Giuliano, coordinatore provinciale del Pdl casertano: “Per quanto concerne la struttura interna del partito – annuncia Palma -, nella recente riunione di Napoli, ho affidato al senatore Giuliano, cui mi legano collaudati ed antichi rapporti di amicizia e stima, e che con me condivide pienamente la necessità di un sano rinnovamento, l’incarico di verificare le corrette modalità statutarie per eliminare, ove esistenti, situazioni di inadeguatezza ovvero di perdita di affezione o entusiasmo”.
Ma perché il coordinatore regionale dei berlusconiani rimanda allo statuto e parla di inadeguatezza e perdita di affezione da parte di qualcuno? E soprattutto, a chi si riferisce in particolare? Beh, balzerebbe agli occhi anche di un osservatore poco attento che nel mirino di Nitto Palma sta per finire di nuovo Mario Landolfi.
Il leader campano del Pdl non fa nomi, ma è risaputo che già da prima della presentazione delle liste alle Politiche i rapporti tra lui e il deputato casertano sono volate parole grosse. Uno scontro inasprito dalla decisione, assunta in piena campagna elettorale, di commissariare il circolo Pdl di Mondragone, città di Landolfi. Uno schiaffo che scatenò l’ira di Landolfi, che definì Palma “totalmente inadeguato sul piano politico e meschino sotto il profilo personale”.
Un altro terreno di scontro tra i due fu l’annuncio dei landolfiani di sostenere i partiti del centrodestra e non il Pdl, per “evitare di disperdere i voti degli scontenti per la composizione delle liste” dalle quali era stata esclusa gran parte degli ex An. Landolfi parlò di “epurazione degli ex alleanzini e di colonizzazione della Campania per colpa dell’inadeguatezza politica di Palma”.
Ma ora il coordinatore regionale, avendo il coltello dalla parte del manico, vuole tagliare i “rami secchi”. Il primo della lista è Landolfi, accusato tra l’altro (lui ha sempre smentito) di aver sostenuto Grande Sud e non il Pdl.
E così si spiega la richiesta rivolta da Palma a Giuliano di eliminare situazioni di “inadeguatezza, ovvero di perdita di affezione o entusiasmo”. In parole povere, bisogna far fuori dal Pdl Landolfi e company.
Mario De Michele