Ha preferito essere cacciato a calci (politici) piuttosto che, come sarebbe stato dignitoso, dimettersi. Giuseppe Mozzillo fino alla fine ha cercato in tutti i modi impossibili e inimmaginabili di restare col posteriore incollato alla poltrona di sindaco di Orta di Atella. Ma stamattina il civico consesso ha decreto, per la gioia dei cittadini, il game over dell’amministrazione. L’Assise ha bocciato l’ipotesi di bilancio riequilibrato aprendo la strada alla nomina del commissario ad acta e il conseguente scioglimento del consiglio comunale. Hanno votato contro il bilancio Hanno detto sì al bilancio il sindaco Mozzillo, Andrea Villano, Eleonora Misso, Arturo Vislino, Antonio Russo, Francesco Ragozzino, Raffaele Elveri. Nettamente contrari Eduardo Indaco, Nando D’Ambrosio e Nicola D’Ambrosio (tutti e tre di Campania Libera), l’indipendente Antonio Santillo, i tre esponenti dei 5 Stelle Fabio Di Micco, Gennaro Giordano e Giovanni Russo. Oltre a Massimo Russo e Gennaro Della Porto (Orta nel cuore) che sono stati determinati per silurare Mozzillo. Assente il consigliere di maggioranza Alfonso Di Giorgio. L’ipotesi di bilancio era già stato bocciato nell’ultimo assise. Pur di fronte a numeri spietati che dicevano più di tante parole come il sindaco non avesse più una maggioranza e nonostante la mozione di fiducia presentata dai pentastellati e sottoscritta da 9 consiglieri, Mozzillo per la sua bramosia non si era dimesso. Al punto da spingere il prefetto di Caserta Arturo De Felice a intimare al presidente del consiglio Eduardo Indaco di fissare entro 10 giorni una nuova seduta consiliare. Che come ampiamente previsto ha di nuovo detto no allo strumento contabile. Nel corso dell’assise Mozzillo ha avuto il barbaro coraggio di chiedere alla minoranza “senso di responsabilità nell’interesse della città”. Interesse della città? Mai affermazione è stata più lontana dalla verità. Basta chiedere agli ortesi. Ancora peggio, ben oltre il perimetro del ridicolo, l’intervento dell’assessore tecnico Vincenzo Giardullo. L’assessore a Bilancio e Finanze ha addossato all’opposizione le colpe per la mancata approvazione dello strumento contabile. Una posizione (non sappiamo se ridere o piangere) contestata con dati alla mano dal grillino Di Micco. Del resto Giardullo non è nuovo a uscite cabarettistiche. Nel precedente consiglio, invece di dar conto del suo tolale fallimento (menomale che è un tecnico) ha pensato bene di attaccare Campania Notizie per “il linciaggio mediatico” contro la maggioranza. Caro Giardullo, è finita la pacchia. Addio allo stipendio di assessore e ai rimborsi spese per il carburante. Game over.

Mario De Michele

 

 

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