“Tutt’appost e nient in ordine”. Usa un noto motto napoletano per “demolire” il sindaco. E gli consiglia di smetterla con le “mozzillate” rinfacciandogli (l’elenco è lungo) errori e danni prodotti dalla nuova amministrazione di Orta di Atella. È durissimo il giudizio di Eduardo Indaco sull’operato del primo cittadino Giuseppe Mozzillo e della sua maggioranza. L’ex presidente del consiglio comunale, che nei prossimi giorni presenterà ricorso al Tar contro il suo recente defenestramento (“è illegittimo”), ridicolizza il sindaco e lo attacca senza mezzi termini per il totale immobilismo amministrativo. “Risulta al sottoscritto, – dichiara Indaco – anche con l’ausilio di riprese video, che il nostro sindaco ad alcune recenti manifestazioni scolastiche di fine anno, abbia garantito la realizzazione di un teatro comunale nei prossimi anni e comunque prima della fine della consiliatura. Nel premettere che il nostro sempre meno amato sindaco, ormai da tutti conosciuto come “tutt’appost”, è ad dir poco troppo fiducioso circa la sua permanenza fino al 2020, scadenza naturale del suo mandato, vorrei ricordargli che un Comune dichiarato in dissesto dai suoi organi burocratici è impossibilitato a fare assunzioni, sia a tempo determinato che indeterminato, ma soprattutto non può fare investimenti, quindi contrarre mutui nemmeno per mille euro per 5 anni. Quindi – continua Indaco – siamo di fronte all’ennesima baggianata o meglio “mozzillata” raccontata, in questo caso a bambini e ragazzi ortesi che si esibivano dinanzi ai propri genitori. Per lui forse gli era riservato il ruolo di comico? Forse vuole sborsare lui gli svariati milioni di euro per la costruzione di un teatro comunale? Uno come lui, chi lo conosce lo sa, attaccato al vil denaro e con il braccino corto ha intenzione di vestire i panni di uomo generoso? Non credo né alla prima né alla seconda ipotesi”. L’ex presidente dell’assise batte più volte sul tasto dello “stipendio” di primo cittadino. “Sindaco, ti faccio notare che nel circondario atellano, anzi aversano-frattese, sei rimasto l’unico o quasi a percepire l’indennità mensile di circa tremila euro e contestualmente, come già denunciato pubblicamente dal sottoscritto, massacri di tasse la popolazione in un lasso temporale brevissimo! Infatti ricordo di nuovo il 30% in più sulla refezione scolastica, sul canone annuo per le lampade votive, l’introduzione della Tasi, la Tari ai livelli di Montecarlo, il canone acqua raddoppiato nel periodo in cui il sindaco rivestiva il ruolo di presidente pro tempore della società Acquedotti. Il tutto avviene in totale assenza di programmazione tributaria. È state certi che tra poco per garantire la continuità delle sue indennità si inventerà un’ennesima “mozzillata”: una tassa sulle tasse!”. Le sciabolate di Indaco colpiscono anche i supporter del sindaco. “Un consiglio ai suoi Soloni, pochi in verità, che dinanzi all’evidenza dei fatti, come dimostra l’immobilismo politico-amministrativo, continuano a difenderlo: il dissesto c’entra come cavoli a merenda con il suo primo e disastroso anno di “disamministrazione”, tanto è vero che in 12 mesi, da giugno 2015 a giugno 2016, risultano circa 3 milioni accumulati dal sindaco “tutt’appost” tra anticipo di tesoreria per pagare gli stipendi agli impiegati comunali, 6 mensilità al Consorzio Cite (febbraio-luglio 2016), Gisec per lo smaltimento rifiuti e diversi fornitori locali. Di questo passo, con un debito strutturale annuale di 2 milioni, – sbotta l’ex presidente del consiglio comunale – si arriverà, se si arriverà, a fine mandato con oltre 10 milioni di debiti”. Indaco sottolinea che mentre “non si mettono in cantiere interventi per le politiche sociali e le opere pubbliche”, Mozzillo non pensa ad altro che a intascare i soldi dell’indennità di carica. “Il Comune va a rotoli ma il suo stipendio e quello della sua pseudo-giunta o governicchio viene pagato regolarmente ogni mese, in barba agli operatori ecologici che ad oggi vantano 3 mensilità compresa la quattordicesima. A loro va il mio sostegno e solidarietà per le loro iniziative legittime di protesta. Al tempo stesso si scelgono gli stagionali per la raccolta dei rifiuti in modo clientelare e proporzionale tra i consiglieri di maggioranza, responsabili quanto il sindaco del fallimento amministrativo”. Un disastro attestato, secondo l’ex presidente del civico consesso, dal “via vai quotidiano al municipio di decine di cittadini investiti dal tornado di tasse”. “Ma nonostante il totale stallo amministrativo – conclude Indaco – si registra l’assenza quasi giornaliera del sindaco, che si limita dinanzi ai problemi della gente a dispensare il famigerato “tutt’appost”. Io aggiungerei: “e nient in ordine”. A noi non resta che dire: poveri ortesi.
Mario De Michele