Lo spaventoso incendio che ieri (25 luglio) ha interessato il sito di stoccaggio rifiuti gestito dalla ditta Di Gennaro, nella zona industriale di Caivano/Pascarola, rappresenta l’ennesimo disastro ambientale che in pochi mesi ha colpito la Terra dei Fuochi. Il susseguirsi continuo di eventi di questo tipo fanno pensare a un vero e proprio disegno criminale che, se accertato, dimostra quanto ancora oggi, la criminalità faccia affari sulla gestione e sul trattamento dei rifiuti. Sulla questione indagherà la Magistratura, a cui va la nostra piena fiducia ma, intanto, le Istituzioni Comunali, Regionali e Nazionali devono fare la loro parte in termini di prevenzione e tutela della salute pubblica. Per questo motivo, in qualità di portavoce per il M5S, nel Consiglio Comunale ad Orta di Atella, grazie alle informazioni sul disastro ambientale in atto, raccolte in tempo reale dal gruppo di attivisti di cui faccio parte, ho immediatamente informato i nostri portavoce alla Camera dei Deputati e al Senato, Giovanni Russo e Fabio Di Micco i quali, intervenendo nelle rispettive aule di appartenenza, hanno subito voluto accendere i riflettori su quanto stava accadendo ponendo l’accento sulla necessità di una militarizzazione dei siti di stoccaggio dei rifiuti per contrastare fenomeni criminosi e sull’urgenza delle azioni da mettere in campo per la tutela della salute pubblica. Voglio anche sottolineare che ho appreso con favore dell’incontro dei Sindaci di Sant’Arpino, Succivo, Cesa, Frattaminore, Orta di Atella e Gricignano tenutosi a Succivo sul rogo di Pascarola. La lotta ai roghi tossici richiede sinergia e comunione di intenti e va combattuta a tutti i livelli. Tuttavia sono anche convinto che alle parole devono seguire i fatti. Il Comune di Orta di Atella, ad esempio, quando l’attuale Sindaco era Consigliere Comunale di maggioranza, si è dotato di un impianto di videosorveglianza con relativo regolamento approvato con delibera del C. C. n. 3 del 31/01/2017 e di un registro pubblico delle zone soggette ad abbandono e rogo dei rifiuti che, secondo la normativa regionale in materia, ha lo scopo di delimitare, analizzare e bonificare le aree individuate. Ebbene, mi chiedo come sia possibile che alcune aree video sorvegliate ed individuate nel registro pubblico, come, ad esempio, il prolungamento via Clanio angolo via Egiziaca (zona San Pancrazio) e l’area P.I.P., sono ancora sommerse di rifiuti speciali pronti ad essere bruciati? Visto che l’area è video sorvegliata, sono state acquisite le immagini? Sono stati individuati i responsabili? Sono in atto procedure in merito? A queste domande, i cittadini di Orta meritano una risposta ed è per questo che saranno oggetto di un’interrogazione che a breve presenterò al Sindaco di Orta di Atella. Bisogna fare chiarezza sulla questione affinchè, una buona volta, dalle parole si cominci a passare ai fatti.
Vincenzo Russo
(Portavoce Movimento 5 Stelle al Consiglio Comunale di Orta di Atella)