Partita la corsa alle poltrone nella maggioranza targata Mozzillo. In vista dell’azzeramento della giunta si susseguono gli incontri per disegnare la nuova squadra di governo. E inevitabilmente le trattative vertono tutte su nomi e posti al sole. Il più ansioso di entrare nell’esecutivo è Alfonso Di Giorgio della lista Progetto per Orta. Il fedelissimo del primo cittadino pretende una cospicua ricompensa per la sua lealtà a Mozzillo. E sbraccia per incassare non solo l’assessorato ma anche la delega di vicesindaco. Probabilmente sarà accontentato. Anche Andrea Villano, capogruppo consiliare di Progetto per Orta, non vede l’ora di fare il suo ingresso in giunta. Dopo una prima fase di tiepido dissenso nei confronti di Mozzillo si è allineato con le posizioni del sindaco. E anche lui ha una sedia dell’esecutivo a portata di mano. Villano dovrà mollare l’incarico di capogruppo. Ruolo che sarà ricoperto quasi certamente da Gennaro Della Porta. Per lui è pronta anche la delega alle Politiche sociali, un settore che gli “calza a pennello”. Uniti per Orta invece punta su Francesco Ragozzino, sponsorizzato dal capogruppo Massimo Russo. Strada spianata anche per lo scalpitante Arturo Vislino di Amici di Orta. Anche lui è un mozzilliano doc. E ha un altro asso nella manica: è il secondo più votato alle ultime comunali. Poi c’è il capitolo “rosa”. Per legge dovranno far parte della nuova giunta almeno due donne. Rosa Minichino è in pole position. Avrà un bel regalo di Natale per il voto favorevole sul bilancio. Per il secondo assessorato al femminile Eleonora Misso, mozzilliana della prima ora, è in vantaggio su Arcangela Del Prete, preside della scuola media, che al momento non è intenzionata a scendere in campo. Fuori dai giochi Tonino Russo. Il consigliere del Psi è sempre stato fortemente critico, anche nell’ultimo civico consesso, nei confronti del sindaco e dalla giunta in carica. E Mozzillo ha subito detto “vade retro, satana”. Discorso a parte per il capo degli antimozzilliani Eduardo Indaco. Che sta meditando di dimettersi da presidente del consiglio comunale (potrebbe anche uscire dalla maggioranza). La sua posizione si è molto indebolita dopo il secondo blitz fallito per mandare a casa Mozzillo. Indaco ha cercato in tutti i modi di non far passare il bilancio, ma non ha trovato i numeri. I “franchi traditori” Villano, Minichino e Ragozzino hanno tramato fino all’ultimo secondo con il presidente del consiglio per far bocciare lo strumento contabile. Ma in assise hanno voltato le spalle a Indaco. Che ha collezionato un’altra figuraccia. Nel nuovo assetto complessivo della maggioranza rientra anche la poltrona di presidente della società Acquedotti, lasciata vuota da Antonino Santillo, dimessosi dopo l’elezione a consigliere comunale. Una postazione molto ambita, sognata da tempo da Raffaele Elveri. E stavolta il sogno potrebbe finalmente avverarsi. In alternativa c’è la Minichino qualora non entrasse in giunta liberando un posto in quota rosa. Nei prossimi giorni è in programma un altro vertice di maggioranza per trovare la quadratura del cerchio. Salvo intoppi il nuovo esecutivo sarà varato subito dopo le festività natalizie. L’Epifania la giunta tecnica porta via.
Mario De Michele