CASERTA – In merito all’ interrogazione presentata, in question time con risposta immediata in Commissione,dall’on. Paglia, sull’eventualità della chiusura dell’Ospedale Militare di Caserta il ministro interrogato ha specificato che la questione rientra nel quadro di ristrutturazione e snellimento dell’organizzazione militare, caratterizzato da vari provvedimenti di soppressione e riorganizzazione delle strutture, in attuazione di una serie di atti normativi tesi a modulare meglio le Forze Armate alle nuove esigenze.
In particolare, l’area di medicina legale è interessata da un drastico ridimensionamento che contempla, anche la soppressione del DMML di Caserta, come previsto nella direttiva del Ministro della Difesa dello scorso 9 agosto recante “Riordino della Sanità Militare in senso interforze”. Nella direttiva è anche specificato che le strutture soppresse verranno chiuse o rimarranno nelle disponibilità delle Forze Armate a beneficio delle strutture di aderenza ( poliambulatori, laboratori ecc.). Nel confermare, dunque, tutti i contenuti della Direttiva, il Ministro Di Paola è in attesa di una road map di dettaglio con le date di attuazione dei provvedimenti. Questo documento è in fase di predisposizione da parte degli Stati Maggiore delle Forze Armate/ Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Di fronte a questa decisione così netta e senza possibilità di mediazione l’on. Paglia ha chiesto che vengano salvaguardate le sorti lavorative dei dipendenti del DMML di Caserta. E su questo punto è stato rassicurato, nel senso che per il personale militare verranno adottati gli opportuni strumenti affinchè siano contemperate le esigenze del personale interessato con quelle istituzionali, esaminando tutte le situazioni personali/familiari che Ufficiali, Sottufficiali e Graduati intenderanno rappresentare. Allo stesso modo si procederà per il personale civile nell’ambito delle procedure del reimpiego previste dalle vigenti disposizioni normative e contrattuali. “Non mi fermo qui, – ha dichiarato Paglia- vigilerò affinchê quanto promesso venga mantenuto nella maniera più totale. Il nostro territorio vive già una drammatica situazione occupazionale per poterci permettere di perdere altri posti di lavoro. È soprattutto ogni dipendente ha il diritto di conoscere il proprio futuro lavorativo.”