SAN FELICE A CANCELLO – “Non si può pensare di amministrare un paese covando sempre e solo rancore, con l’idea fissa di vendicarsi di tutti coloro che hanno votato diversamente alle elezioni amministrative. Non si possono creare disagi a dei liberi cittadini di una frazione solo perché il consenso riportato in tale frazione è stato molto inferiore all’attesa.
Pasquale De Lucia si comporta come se fosse il Sindaco solo di una parte di San Felice, cioè di quei cittadini che lo hanno votato. L’altro quasi 50% di persone che hanno pensato di esprimere un consenso diverso sono costretti a subire quotidianamente le sue ritorsioni e quelle del suo mastodontico staff e capo staff, non dico dei consiglieri comunali e degli assessori, i quali ancora oggi, esautorati da tutto, non hanno ruolo, funzione e deleghe se non quello di presenziare, per quanto concerne gli assessori, alle quotidiane giunte, che si inventano ad horas, per evitare di andare a lavorare”. A puntare il dito è il capo dell’opposizione in Consiglio Comunale, Carmine Palmieri. “Non è possibile, aggiunge, assistere in silenzio, nel terzo millennio, alla crocifissione di una frazione, in questo caso Polvica, solo perché i cittadini di tale posto hanno inteso votare diversamente, bocciando Pasquale De Lucia ed i suoi candidati. Senza alcun valido motivo, senza rispettare norme e regole,ha strappato un protocollo d’intesa, sottoscritto all’epoca da lui stesso, con il comune di Nola, per offrire ai residenti della frazione, posta all’estremo sud del comune sanfeliciano, servizi veloci ed efficienti, in tempo reale, anche per quanto concerneva l’anagrafe, con collegamenti on-line, tutto gratuitamente. Oggi il cittadino che necessita di una certificazione deve recarsi direttamente al comune di San Felice a Cancello, oppure rivolgersi ad un impiegato posto nel plesso scolastico del Circolo Didattico, il quale deve raccogliere i dati necessari, recarsi alla sede centrale e dopo qualche giorno consegnare all’interessato quanto richiesto. Anche la scuola ha subito degli abusi e dei disagi. Per ricavare la stanza per l’ex vigile urbano addetto ai servizi di cui dicevo sopra, è stata sottratta l’aula mutimediale per le attività didattiche, il bagno per il corpo docente e non, e parte di spazi esterni che prima utilizzavano i bambini. Cose che rasentano l’assurdità. Ci meraviglia che il Dirigente Scolastico del posto abbia consentito tutto questo. Si vuole forse sottomettere l’istituzione scolastica ai voleri di De Lucia privandola della sua autonomia? Forse i nostri figli e nipoti devono essere indottrinati secondo il volere di De Lucia? O forse tutto questo nasconde un progetto ancora più misero e meschino: costringere alla chiusura il plesso scolastico di Polvica”. Anche il consigliere comunale di minoranza del posto, Lello Cantone, si dice esterefatto di quanto sta accadendo alla frazione Polvica, un modo di fare e di essere che non trova precedenti nella storia della Repubblica Italiana. “Come il fatto, continua Palmieri, che candidati del posto non eletti, della sfera di De Lucia, ancora oggi, si recano presso gli abitanti del posto di via Reno, rinfacciando loro che tutto il disagio che soffrono per la strada dissestata è dovuto al fatto che non hanno votato come dovevano. E’ un modo di fare che deve finire, dice Carmine Palmieri, le campagne elettorali durano trenta giorni, dopodichè ci si mette a lavorare per il benessere di tutta la comunità e di tutti i cittadini, rispettando le loro idee e la loro libertà. A quanto mi risulta a San Felice a Cancello non sono stati sospesi i diritti civili e politici della gente e non sarà certamente De Lucia a poterlo fare, anche se in Consiglio Comunale pubblicamente ha dichiarato che San Felice a Cancello è una repubblica a parte e che lui va avanti a carrarmato. Ma noi, conclude Palmieri, non staremo a guardare”