Matese- “Il problema è sapere cosa la regione in futuro vuole fare dei parchi, come li vuole strutturare e se li vuole lasciare in piedi”. Così affermava, nel 2011 nel corso di un’audizione degli ex presidenti delle aree protette presso la commissione regionale trasparenza, l’ex presidente del parco del Matese, Giuseppe Falco. La questione è ancora questa e lo sarà, ancora per molto, quando manca poco più di un anno al rinnovo del consiglio regionale.
Tante le debolezze che impediscono o rallentano una efficace presenza gestionale dei parchi se prescindiamo dalle caratteristiche operativi dei singoli vertici(cosa che conta come lo è stato nell’area matesina con le brillanti esperienze di Fraissinet e di Falco). Ne facciamo un elenco non esaustivo : fondi con il contagocce , per di più dimezzati, nel corso degli anni a conferma di una sensibilità attenuata dell’ente regionale pur in una tendenza nazionale, per l’ordinaria amministrazione e quindi la sopravvivenza. Enti senza personale, men che meno specializzato, con riguardo ai posti dirigenziali nei ruoli chiave come l’urbanistica, la pianificazione del territorio ed i loro incroci:”la questione del personale è una questione fondamentale” diceva, in quell’occasione l’allora presidente del parco metropolitano delle colline di Napoli. A distanza di tre anni nulla è cambiato anche da questo punto di vista. La regione, protagonista del valzer procedurale dopo le nomine della giunta Bassolino e del contenzioso che si protratto per due anni, cosa ha fatto? Ha più volte cambiato e stravolto la legge istitutiva e quindi il quadro ordinamentale , eliminando i consigli direttivi , creando e modificando la composizione delle giunte( mai nate). E che dire degli statuti mai nati, della pianificazione nei parchi mai venuta alla luce, dei progetti collegati a fondi europei, di ciò che si è realizzato in termini di esperienze e logistica con le diverse strutture sparse nei 20 comuni ora non adeguatamente valorizzate. In questa situazione lo scetticismo della gente verso le aspettative legate allo strumento del parco è nato e cresciuto. Così come sono i parchi e che servono e a chi servono?
Michele Martuscelli