Sì. No. Forse. L’unico modo per azzeccare il risultato della partita tra vitaliani e caputiani è giocarsi la tripla 1X2. Le quotazioni dell’accordo politico oscillano come quelle della Borsa nelle giornate di turbolenza finanziaria. Quando sembra che tutto stia filando liscio ecco che sulla via dell’intesa si frappone qualche ostacolo. Allo stesso modo anche quando il tavolo della trattativa appare ormai saltato c’è puntualmente il colpo di scena con la ripresa del dialogo. La telenovela del Pd di Caserta dura da oltre un mese. E ogni puntata riserva clamorose sorprese. Un giorno c’è l’accordo tra i gruppi Graziano-Stellato-Marino e i seguaci di Nicola Caputo, con l’assenso di Enzo Cappello. Il giorno seguente non è vero nulla. Zero a zero, palla a centro. Una partita dal risultato mai scontato. E con tempi supplementari interminabili. Uno sfinimento. E forse si gioca proprio a stancare l’avversario. Proprio quando anche gli ultimi estremi tentativi di siglare l’intesa sembravano miseramente falliti, i giochi si sono riaperti. Nelle ultime ore la fiammella del dialogo tra il segretario provinciale e gli uomini dell’europarlamentare si è di nuovo ravvivata. Sono ripresi i contatti telefonici interrotti per qualche giorno. La proposta di Peppe Roseto è chiara e non negoziabile: segreteria a 8 con 3 caselle importanti alla novella area iDem. I caputiani pretendono posti chiave per assicurarsi pari dignità politica. Hanno chiesto il vicesegretario, che in caso di accordo sarà Roseto, la delega all’Organizzazione e quella ai Circoli. Una proposta che in un primo momento è stata dichiarata irricevibile dai supporter del segretario provinciale. Ma che ora invece viene presa in considerazione. Non mancano però forti divergenze all’interno della “vecchia” maggioranza. Graziano, fin dall’inizio contrario alla trattativa con i caputiani perché convinto che alla fine non se ne sarebbe fatto nulla, non ha cambiato idea. E finora i fatti gli stanno dando ragione. Niente intesa dopo un mese e mezzo di confronto. Mentre Marco Villano spinge sull’acceleratore per celebrare il matrimonio con Caputo e company. L’ex consigliere comunale di Aversa che, assieme a Vitale, sta conducendo le trattative con Roseto, insiste: “Assecondiamo le proposte dei caputiani e facciamo l’accordo”. Sulla stessa posizione il gruppo Stellato. Mentre l’area Marino si è messa di traverso. “Sì all’intesa, ma l’Organizzazione spetta a noi”, hanno detto a chiare lettere i seguaci del consigliere comunale di Caserta a Vitale. E se fino a qualche giorno fa Marino non aveva alzato le barricate mostrandosi disponibili a fare un sacrificio, ora la posizione della sua area è irremovibile. Carlo Corvino, Gennaro Falco e Erasmo Fava (prescelto per la delega all’Organizzazione) sono agguerriti. Di fronte al forsennato pressing dei suoi, Marino a dovuto fare buon viso a cattivo gioco. E già ci sono inequivocabili segnali di guerra. Ieri sera è stato comunicato a Villano che d’ora in poi agli incontri con i caputiani dovrà essere presente anche un loro rappresentante. Non a caso è stato indicato Falco, il più battagliero del gruppo Marino. Poco incline alla mediazione, sempre pronto allo scontro duro. Un barricadero. Un Falco di nome e di fatto. Se non riuscirà a sciogliere il nodo dell’Organizzazione, e sembra che non ci siano le condizioni per farlo, toccherà a Vitale fare una scelta tra Marino e Caputo. Il segretario provinciale non è intenzionato a rompere con l’ex consigliere comunale di Caserta. Ma come sempre non sa che pesci prendere. La telenovela continua. Alla prossima puntata.
Mario De Michele