Incredibile. I caputiani, per la centesima volta, cambiano posizione. E sono di nuovo pronti a chiudere l’accordo con Raffaele Vitale. A differenza delle chiacchiere a mezzo comunicato stampa di Peppe Roseto (“vogliamo l’Unità del Pd casertano”), il vero nodo da sciogliere per siglare la “storica” intesa con i gruppi-Graziano-Stellato-Marino riguardava la delega all’Organizzazione. Lo avrebbe detto senza giri di parole lo stesso eurodeputato Nicola Caputo durante un confronto con Marco Villano. Oltre al vicesegretario (Roseto) i caputiani pretendono, per un questione di pari dignità politica, un altro posto che conta, l’Organizzazione, appunto. La richiesta non è negoziabile. Ed è una sorta di ultimatum al segretario provinciale: “Prendere o lasciare”. La proposta dei caputiani, fino a qualche giorno fa considerata irricevibile dai vitaliani, sembra aver fatto breccia tra i supporter del sindaco di Parete. Dopo un giro di telefonate, fatte da Villano, è emersa la volontà di chiudere la partita. Il primo a essere consultato è stato ovviamente Carlo Marino. Alla sua componente spettava la delega all’Organizzazione, che sarebbe stata assegnata ad Erasmo Fava. L’ex consigliere comunale di Caserta, seppure a malincuore, avrebbe dato la disponibilità a rinunciare all’Organizzazione pur di trovare una sintesi con i caputiani. L’area Marino rispiegherebbe sugli Enti Locali. Una soluzione che però non piace a Fava, che si è sentito tradito. Ai gruppi Graziano e Stellato andrebbero il coordinatore della segreteria e il portavoce o la delega ai Circoli. L’ultimo posto sarebbe occupato da Giusy Di Biasio. Verrebbe fuori quindi una segreteria a 7, incluso Vitale. Sembrerebbe fatta. Ma come abbiamo registrato in questi giorni “mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, per citare il mitico Trapattoni. E visto che c’è ancora qualche malumore da un parte e dell’altra, non è escluso l’ennesimo colpo di scena. In quel caso andrebbe alle stampe la seconda edizione del libro di barzellette prodotto da Pd di Caserta.
Mario De Michele