Forse non c’è nessuno più bravo di lui a cadere sempre in piedi. Stefano Graziano riesce a vincere anche quando perde. Per uscire dall’angolo, dopo la decapitazione di Raffaele Vitale, il consigliere regionale Pd ha estratto un altro coniglio dal suo cilindro senza fondo. Nell’incontro che ha tenuto oggi con Dario Abbate e Carlo Marino ha avanzato una proposta choc: “Il nuovo segretario provinciale spetta ai Giovani turchi”. Assurdo? No, un capolavoro politico. In una mossa spiana la strada a Marino alle comunali di Caserta, spacca il fronte degli ex dissidenti e mette alle strette i caputiani. Meglio di così. Una strategia che non prevede veti sui nomi. Ai gruppi Graziano-Stellato va bene qualsiasi nome. C’è di più. Il presidente regionale del partito ha fatto capire che non si sarebbe nessuna preclusione nell’eleggere uno tra Enrico Tresca, Franco De Michele e Raffaella Zagaria. La soluzione migliore sarebbe Tresca. Indossando la casacca di nuovo segretario l’ex consigliere comunale della città capoluogo rinuncerebbe alla corsa alle primarie del Pd per la scelta del candidato sindaco a Caserta. E per Marino sarebbe una passeggiata accaparrarsi la candidatura. Non solo. L’accordo con una parte degli ex dissidenti, Giovani turchi e Riformisti (Abbate è d’accordo), garantirebbe ai gruppi Graziano-Stellato-Marino di contare su un cospicuo numero di delegati in assemblea e in direzione. Ora la palla passa a Capacchione e company. La squadra della senatrice accetterà la proposta? Per adesso la posizione dei Giovani turchi non cambia. Ed è chiara: il nome del nuovo segretario deve uscire dal fronte anti-Vitale, non può essere proposto da chi finora ha gestito il partito. Ma se da Roma arrivasse il via libera all’operazione di Graziano sarebbe complicato opporsi con motivazioni politiche valide. E quindi Graziano cadrebbe ancora una volta in piedi. Il cardinale Richelieu gli fa una pippa.

Mario De Michele

 

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