Piedimonte Matese- Il rendiconto 2015? Nonostante le risorse sempre più esigue, e nonostante la domanda sempre più esigente ed attenta di servizi pubblici, gli sforzi sostenuti hanno portato ad un buon livello di risultato. Così l’assessore Cristina Palumbo – durante la seduta consiliare di ieri- spiega l’esito del rendiconto di gestione riferito all’anno scorso dopo aver premesso i tagli ministeriali e la necessità di maggiore autonomia finanziaria richiesta “in un incremento delle entrate derivanti da tributi e dalle altre tipologie di entrate comunali, che non trovano sempre pieno riscontro nella riscossione, a causa della difficile situazione economica in cui versano i cittadini”. Per cui occorre rendere “efficiente ed efficace risorse sempre più limitate, combinando le scelte politiche con le esigenze finanziarie dell’ente e soprattutto verso il perseguimento del bene comune, con ricadute positive e benefici per l’intera collettività. Poi è passato ai numeri ha illustrato i passi fatti imposti dalla nuova normativa contabile come il riaccertamento straordinario dei residui ed al 1° gennaio 2015, generando un disavanzo straordinario( da coprirsi in 30 anni) quantificato in euro 13.109.621,25 accennando, appunto, al maggiore tempo concesso dalla legge di stabilità per appianare il disavanzo ed alle misure correttive imposte dalla sezione di controllo della corte dei conti. “Il D. Lgs. 118 del 2011- ha illustrato la Palumbo- ha bloccato le entrate dubbie creando il Fondo crediti di dubbia esigibilità, che ha limitato di molto l’autonomia di spesa degli Enti. Tale decreto, entrato in vigore il 1°/01/2015, ha comportato per ogni Ente l’obbligo di provvedere al riaccertamento straordinario dei residui. Il disavanzo straordinario complessivo che grava sul nostro Ente, al 1°/01/2015 risultava composto per ben 9.801.195,89 da accantonamenti imposti per legge per entrate degli anni precedenti. Oltre ai vincoli di legge previsti dal d.lgs. n. 267/00, sono introdotti, a carico dell’avanzo di amministrazione alcuni accantonamenti ai vari fondi, volti a garantire gli equilibri generali del bilancio anche nel medio e lungo periodo. Con delibera di Consiglio Comunale del n. 9 del 18/05/2015, a seguito dell’accertamento da parte della Corte dei Conti sul rendiconto 2013, il Comune anche per l’esercizio 2015, ha portato avanti una serie di misure correttive, tra cui un quelle volte ad accelerare l’incremento delle entrate e il recupero dei crediti non riscossi, che hanno permesso un miglioramento della situazione finanziaria dell’Ente”. Poi l’assessore è entrata nel vivo delle cifre: “I fatti salienti che hanno caratterizzato l’esercizio 2015 sono stati essenzialmente i seguenti:
1. Aumento delle entrate tributarie, in conseguenza anche degli accertamenti IMU e TARSU che parzialmente sono stati già inviati ai contribuenti che negli anni non hanno regolarizzato la loro posizione;
2. un contenimento notevole delle spese, attraverso una distribuzione oculata delle ristrette risorse verso i diversi settori, seguendo un’attenta politica di spending review;
3. un minore ricorso alle anticipazioni. Al 31 dicembre 2015 le anticipazioni erano infatti pari ad euro 2.348.451,81, rispetto ai 4.110.885,05 del 2014. Il risultato di amministrazione così ottenuto, come richiesto dall’art.187, comma 1, del T.U., deve essere scomposto, ai fini del successivo utilizzo o ripiano, in: a) fondi vincolati; b) fondi per il finanziamento delle spese in conto capitale; c) fondi di ammortamento; d) fondi non vincolati. Pertanto, il risultato positivo di amministrazione, diventa una risorsa effettivamente “spendibile” dall’ente solo se a monte di questo valore esiste una situazione di effettivo equilibrio generale, con la conseguenza che l’ammontare dell’avanzo realmente applicabile al bilancio in corso dipende proprio dall’esito di questa verifica. L’avanzo di amministrazione libero e disponibile è quindi ridotto in relazione alla consistenza del fondo crediti di dubbia e difficile esazione e del fondo rischi, relativo al rischio di soccombenza in cause in corso. Pertanto il risultato di esercizio conseguito, non deve più essere più letto in senso assoluto, ma va visto in relazione al contributo fornito nel corso dell’esercizio al risanamento del disavanzo atteso. L’esercizio 2015 si è di fatti chiuso con un disavanzo sostanziale di € – 11.116.491,51, che ha permesso un miglioramento rispetto a quello atteso di € 1.443.838,68 così come appresso specificato:
DISAVANZO al 01/01/2015 …………………………………..………….. € 13.109.621,35
QUOTA DISAVANZO ORDINARIO A CARICO BILANCIO 2015 …….
€ 163.940,15
QUOTA DISAVANZO STRAORDINARIO A CARICO BILANCIO 2015
€ 385.351,01
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DISAVANZO ATTESO al 31/12/2015 ………………………..………….. € 12.560.330,19
DISAVANZO SOSTANZIALE al 31/12/2015 …………………………….
€ – 11.116.491,51
DISAVANZO ATTESO al 31/12/2015 ……………………………………. € – 12.560,330,19
MIGLIORAMENTO …………………………………………………………. € 1.443.838,68
Dal rendiconto 2015 si evidenzia:
• in primo luogo il grado di attendibilità e di definizione delle previsioni iniziali rispetto alle previsioni definitive risultanti dal bilancio assestato. La variazione intervenuta, pari a più 1%, denota una ottima capacità di programmazione dell’attività dell’ente;
• in secondo luogo, il grado di realizzazione delle previsioni di bilancio, ovvero delle entrate accertate e spese impegnate alla fine dell’esercizio rispetto alle previsioni definitive. La variazione intervenuta, pari al 54,69%, mette in luce una buona capacità di portare a compimento gli obiettivi di gestione posti in fase di programmazione. L’Amministrazione, anche per il 2015, come pure evidenziato dal Revisore dei Conti, ha raggiunto un’ottima capacità di programmazione, con un soddisfacente grado di attendibilità e di definizione delle previsioni iniziali rispetto alle previsioni definitive risultanti dal bilancio assestato, unitamente ad una buona capacità di portare a compimento gli obiettivi di gestione posti in fase di programmazione.