In seguito all’assemblea pubblica organizzata dal Comitato Pro Ponte presso la sala consiliare del Comune di Alife lo scorso 14 ottobre il sindaco Salvatore Cirioli, a fronte delle conclusioni emerse dal dibattito e delle problematiche legate all’ormai tristemente famoso Ponte Margherita, chiuso da quasi un anno, ha redatto un documento che ha condiviso con 18 sindaci dell’alto casertano e con la Comunità Montana del Matese. Tale documento, avente per oggetto “Richiesta esecuzione prove di carico su Ponte Margherita” è stato inviato al presidente facente funzioni della Provincia di Caserta (ente gestore del ponte) Silvio Lavornia e firmato da 16 sindaci dell’alto casertano su 18 elencati nel documento (Alife, Ailano, Baia e Latina, Capriati a Volturno, Castello del Matese, Ciorlano, Fontegreca, Gallo Matese, Gioia Sannitica, Letino, Piedimonte Matese, Prata Sannita, Pratella, Raviscanina, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico, Sant’Angelo D’Alife e Valle Agricola). Documento condiviso anche dalla Comunità Montana del Matese che in data 24 ottobre ha già deliberato in merito all’argomento. “I sottoscritti, – si legge nella nota inviata alla Provincia – in qualità di sindaci dei comuni interessati dalla chiusura del Ponte Margherita chiedono alla S.V. di procedere, con estrema urgenza, alla esecuzione delle prove di carico sul Ponte Margherita. Tale richiesta intende assicurare l’effettiva necessità degli interventi di messa in sicurezza nonché la definizione della relativa tipologia. In caso di mancato accoglimento della presente richiesta i sottoscritti si vedranno costretti, in seno all’Assemblea dei Sindaci, a non approvare la variazione di bilancio relativa ai fondi necessari all’espletamento dell’intervento di messa in sicurezza del Ponte Margherita”. L’unico sindaco che non ha firmato il documento è stato Giovanni Prato, primo cittadino di Capriati a Volturno. Mentre non c’è nessuna firma per il Comune di Piedimonte Matese perché commissariato. “I rilievi tecnici sinora posti in essere si sono rivelati parziali, insufficienti e, ciò che davvero rende perplessi, sebbene quotidianamente invocato, privi di un naturale e trasparente contraddittorio. Anche a fronte di una misura tanto drastica ci si è accontentati di indagini limitate, prive di approfondimenti e soprattutto affidate sempre alle stesse professionalità, evitando ogni forma di confronto, perché no, anche dialettico. Ciò è stato tanto più grave per l’assenza di risposte a tutti coloro (innanzitutto il Comitato ma anche tutti quei cittadini che della chiusura ne hanno subito e ne subiscono la quotidianità) che hanno richiesto l’esecuzione di altre e migliori verifiche, più pertinenti, che dessero garanzia di un contraddittorio scientifico”. Ha fatto sapere Raffaele Pannone, presidente dell’Associazione Avvocati di Piedimonte Matese e legale del Comitato Pro Ponte.

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