CASERTA – Le parlamentarie del Pd a Caserta sembrano colpite da una maledizione. Un altro fronte di polemiche si è aperto sul numero dei seggi elettorali. Dopo lunghe e estenuanti riunioni il comitato dei reggenti non ha trovato la quadratura del cerchio. Ad agitare le acque, già molto mosse, il “no” alla richiesta dei renziani di costituire 5 seggi a Caserta.
Sulla scorta della massiccia affluenza nella città capoluogo alle primarie nazionali del centrosinistra, Gennaro Falco, Franco Passaro e Piero Canzano, rappresentanti dei candidati in quota Renzi, hanno chiesto che a Caserta si potesse votare in almeno 5 seggi. Istanza bocciata dai rappresentanti degli altri candidati alle primarie, i quali hanno invece hanno dato l’ok all’allestimento di un solo seggio per ogni città della provincia di Caserta. Di fronte al niet della maggioranza dei membri del comitato dei reggenti i renziani hanno abbandonato il tavolo della trattativa.
“Contestiamo – tuona Franco Passaro, rappresentante di Loredana Affinito – la totale chiusura rispetto alla nostra proposta. E’ inaccettabile che in una città come Caserta, dove nella precedente consultazione si sono recate alle urne oltre 3000 persone si debba votare in un solo seggio. E’ evidente che si tratta di un modo per impedire alla gente di andare a votare, altro che partecipazione popolare, si sta facendo di tutto per scoraggiare gli elettori. Se si dovesse votare in solo seggio e a Caserta ritornassero alle urne 3000 persone – osserva Passaro – si creerebbe un problema di ordine pubblico e sarebbe tecnicamente impossibile votare. Alla luce dell’arroccamento degli altri rappresentanti dei candidati che non hanno mostrato nessuna disponibilità al dialogo, abbiamo deciso di abbandonare il tavolo delle trattative”.
Passaro si dice rammaricato perché mentre “noi renziani abbiamo cercato di trovare un’intesa sulla platea degli elettori che pure presenta gravi anomalie, come a Sessa Aurunca e Carinola, dall’altro lato abbiamo trovato un muro di gomma”.
mademi