CASERTA – Una delle cose di cui si parla di più nella campagna elettorale per le parlamentarie del Pd a Caserta è il ticket: l’accordo tra un candidato maschio e uno donna, doppio voto possibile per l’obbligo della preferenza di genere. La “materia” è ostica e scivolosa. E le domande, i dubbi, le incertezze si susseguono senza fine coma le ruota del luna park.
Con quale delle donne in corsa alle primarie si è accordato Nicola Caputo? Con chi si è “accoppiato” Graziano? Chi è la “partener” di Capobianco? E così via, fino a giungere a tutte le combinazioni possibili e immaginabili, come per esempio le intese a “macchia di leopardo”, cioè con ticket diversi da territorio a territorio.
In questa girandola di opzioni ce ne una davvero sui generis che prevede l’accordo tra due maschi, di cui uno non è neanche candidato. Il laboratorio politico dove viene sperimentata l’intesa è stato aperto a Marcianise. Qui Dario Abbate, il dimissionario segretario provinciale del Pd, ha stretto un patto di acciaio con Pierino Squeglia, già parlamentare e leader casertano prima della Margherita, poi dell’Api.
Alle primarie nazionali del centrosinistra Squeglia ha sostenuto Bruno Tabacci, che anche per questo in provincia di Caserta ha ottenuto uno dei migliori risultati di tutta la Campania con percentuali tra le più alte d’Italia. L’ex deputato dirotterà i tanti voti conquistato da Tabacci a Marcianise su Abbate, che nella sua città potrebbe contare su una base elettorale di circa 1500 voti. Un bel gruzzoletto di consensi che farebbero da volano per un piazzamento tra i primi quattro della lista.
Ma come mai si è formata la “strana” coppia Abbate-Squeglia? L’ex parlamentare sognerebbe di chiudere la sua lunga e luminosa carriera politica da sindaco di Marcianise, la sua città. E visto che in primavera si celebreranno elezioni comunali per il rinnovo del consiglio comunale marcianisano, l’intesa alle primarie con l’ex segretario Pd sarebbe contraccambiato con il via libera della sezione cittadina dei Democratici alla candidatura a sindaco di Squeglia.
Nulla di male direte voi? Se non fosse che questo patto sbarrerebbe di fatto la strada a Filippo Fecondo nella corsa per la conquista del municipio. L’ex sindaco già da tempo sta scaldando i motori per ritornare alla guida del Comune. E il Pd, seppure tra traccheggiamenti e tatticismi, aveva formalmente dato l’ok alla sua discesa in campo.
Ma in questi giorni Fecondo è stato “sacrificato” dai democrat sull’altare delle primarie e della realpolitik: Abbate deputato, Squeglia sindaco. Questo è l’obiettivo. Se sarà raggiunto lo decideranno gli elettori.
Mario De Michele