Ancora incerto il futuro dello Stadio del Nuoto di Caserta, l’impianto sportivo punto di riferimento per i cittadini del capoluogo e dell’interno territorio provinciale che rischia seriamente di chiudere se entro il 12 luglio prossimo la Provincia, ente gestore in profonda crisi finanziaria, non si doterà della certificazione antincendio come richiesto dai Vigili del Fuoco. Contro la chiusura si è mobilitata la cittadinanza, con cortei e manifestazioni, e campioni dello sport, come l’oro olimpico di nuoto Massimiliano Rosolino, che si è allenato più volte nella struttura casertana. Per ottenere la certificazione antincendio c’è bisogno di lavori per 62mila euro. I fondi ci sarebbero, e rientrerebbero in quelli che la Regione Campania ha previsto nell’ambito delle Universiadi 2019. Per gli impianti della Provincia le somme preventivate ammonterebbero a circa un milione di euro, di cui oltre 400mila per lo Stadio del Nuoto; il problema è che le somme non sono state ancora stanziate e dunque i lavori non saranno ultimati per il 12 luglio. E’ probabile che dalla Provincia venga richiesta una proroga al Comando dei Vigili del Fuoco di Caserta, che non è scontato venga concessa, visto che all’Ente provinciale conoscevano da tempo la portata dei problemi di cassa che impedivano di fatto interventi presso la piscina. Quel che sembra certo è che l’impianto chiuderà a luglio: il 12, o qualche giorno più tardi se la proroga verrà concessa. Nel frattempo l’auspicio in Provincia è che arrivino i fondi dalla Regione e partano i lavori di adeguamento antincendio e ulteriori opere del valore di 100mila euro richieste da altri soggetti, come l’Asl. Intanto dalla Provincia fanno sapere che per il prossimo anno la società in house che gestisce gli impianti, ovvero l’Agis, rinegozierà la convenzioni con le società e associazione sportive che tengono i corsi di nuoto. “La maggiorparte paga un canone irrisorio – si è lamentato il presidente della Provincia Lavornia – mentre altre, poche, pagano regolarmente”. Dalle società sportive la Provincia incassa circa 90mila euro l’anno; con la crisi si punta ad aumentare i ricavi.

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