CASERTA  – «Zinzi non è e non sarà mai il leader di questa coalizione perché sin dal primo giorno si è rifiutato, come gli avevo disinterassatamente suggerito, di riunire il tavolo politico e avviare una programmazione proiettata nei cinque anni con tutte le forze che hanno determinato la sua vittoria». Analizza così il consigliere indipendente Angelo Brancaccio gli ultimi accadimenti che hanno visto al centro l’ente Provincia.

«Dopo due anni ci portiamo dietro i problemi dei primi due giorni senza essere in grado di dare risposte né sul piano politico né su quello amministrativo – ha detto – l’aver trasformato la Provincia come una sede decentrata di Marcianise, ha mortificato quadri di partito e amministratori. L’aver soffiato sul fuoco di una dialettica interna ai partiti, fisiologica e legittima, parteggiando per questo o per quello, in questi mesi ha impoverito la consistenza politica di per se scadente, della Provincia. Il risultato di questo grande “lavoro” ha fatto in modo che Zinzi fosse il leader della sua Marcianise, nemmeno del suo partito». Il sindaco di Orta di Atella sottolinea come, questo suo silenzio, non è coinciso con un allontanamento dalla macchina amministrativa. «Ho acquisito tanta documentazione su gare, bandi, appalti, delibere, determine che, nei prossimi giorni, sottoporrò all’attenzione dell’opinione pubblica e degli organi competenti per denunciare soprusi e prevaricazioni – ha spiegato Brancaccio – per analizzare l’operato di Zinzi mi viene in mente una frase di Donat cattiana memoria: Zinzi lungo il suo cammino ha piazzato tante trappole per i suoi alleati che, nella strada di ritorno, non ne ricorda il posizionamento e ne rimane egli stesso imprigionato».

 

 

 

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