Nel resto del paese bisogna battere l’antipolitica, a Caserta la prepolitica. Entrambe sono agli antipodi dei nostri valori e della nostra comunità. La prima si nutre di odio, paura, demagogia; la seconda di egoismo e personalismi, che sfociano in un luddismo politico teso a colpire qualsiasi progetto che non sia in linea con i propri interessi personali o che non sia funzionale alle proprie clientele.
Carlo Marino è stato affossato da un’operazione scientifica e pianificata a tavolino. Chi l’ha organizzata dovrebbe tener presente che non ha danneggiato i singoli, impegnati in questi mesi a costruire un progetto complessivo per il rilancio di Terra di Lavoro, ma ha minato, speriamo non irreparabilmente, la credibilità del Partito democratico e del centrosinistra.
Le cinque liste che sulla carta avrebbero dovuto appoggiare Carlo Marino hanno eletto 13 consiglieri provinciali e riportato quasi l’80% dei voti espressi. Questo dato è la prova che
siamo di fronte ad un atteggiamento pilatesco, ai limiti del banditismo politico.
In tre parole: ipocriti, irresponsabili e recidivi.
Ipocriti perché soltanto martedì hanno finto il proprio sostegno a Carlo Marino con tanto di intervento pubblico e si sono spellati le mani nell’applaudire l’intervento del vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, il quale ad Aversa aveva pronunciato un forte appello alla lealtà e alla necessità che anche la Provincia di Caserta entrasse nella filiera di governo del centrosinistra. Irresponsabili perché hanno rimesso la Provincia nelle mani di quella parte politica che ne ha causato lo sfascio negli ultimi dieci anni. Recidivi perché anche in occasione del voto in alcuni comuni si è preferito votare il candidato dell campo avverso.
Oggi è il decimo anniversario della nascita del Partito democratico. E’ un giorno importante, non tutti forse hanno ancora compreso a pieno la portata e l’importanza del percorso avviato da Veltroni al Lingotto. Tra questi annovero coloro i quali hanno boicottato Marino, tutti ben identificabili, e credo che sia utile che questi signori si accomodino definitivamente fuori dal Pd perché incompatibili con la vita di comunità. Ho chiesto ad Assunta Tartaglione di convocare una segreteria regionale ad hoc. Quanto accaduto alle provinciali è gravissimo e non può essere liquidato come un tema locale.
In conclusione sento il dovere di ringraziare tutti quelli che a Caserta si impegnano quotidianamente per la crescita del partito e soprattutto quelli che con lealtà e senso di appartenenza si sono candidati alle provinciali nella lista del Pd. E’ per loro che dobbiamo dare una risposta chiara, tranciante a quanto accaduto.
Stefano Graziano
Presidente Pd Campania
Consigliere regionale