“Per l’importanza che rivestì a quell’epoca l’antica Capua, sarebbe una grande opportunità per rilanciare il ruolo fondamentale del museo sammaritano per la storia della Campania e dell’Italia” Sta per concludersi, presso l’Ara Pacis, la mostra “Spartaco. Schiavi e padroni a Roma” che, grazie ad una straordinaria squadra di archeologi, architetti, scenografi e registi, ha ricostruito la complessità del mondo degli schiavi nell’antica Roma a partire dall’ultima grande rivolta guidata da Spartaco tra il 73 e il 71 a.c. Divenuto gladiatore, Spartaco fu protagonista della celebre ribellione che partì dalla scuola di gladiatori di Capua. Esasperato dalle inumane condizioni di vita a cui erano costretti, raccolse intorno a sé una moltitudine di schiavi, ma anche di poveri e di disperati, che trasformò in un vero esercito, combattendo per alcuni anni contro l’esercito romano. I diversi ambiti della schiavitù ai tempi di Spartaco sono raccontati attraverso 11 sezioni che raccolgono circa 250 reperti archeologici affiancati da una selezione di 10 fotografie. Le opere sono inserite in una narrazione composta da installazioni audio e video che riportano in vita suoni, voci e ambientazioni del contesto storico. Chiudono il percorso i contributi forniti dalla Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO, International Labour Organization), Agenzia Specializzata delle Nazioni Unite nei temi del lavoro e della politica sociale, impegnata nell’eliminazione del lavoro forzato e altre forme di schiavitù legate al mondo del lavoro. La scuola dei gladiatori di Capua è il luogo simbolico da cui parte questo incredibile racconto ed è la più importante del mondo romano insieme a quella di Roma e di Pompei. Proprio della scuola di Capua parla Svetonio nel “De vita Caesarum”. Negli ultimi anni è stata anche oggetto di una vera e propria rinascita grazie alle opere di valorizzazione realizzate e ai nuovi scavi nel piazzale antistante. “Sarebbe molto significativo se, nei prossimi mesi, proprio in virtù dell’importanza che la zona di Capua ebbe in quegli anni, la mostra fosse allestita negli spazi del Museo Archeologico dell’Antica Capua, sito a Santa Maria Capua Vetere. Sarebbe anche una grande opportunità per rilanciare un museo di importanza enorme per la storia della Campania e dell’Italia”, dichiara l’On. Camilla Sgambato (Pd). “Un luogo che custodisce memoria di un territorio che per un millennio è stato uno straordinario centro politico e culturale. Per questo, chiederò alla Soprintendenza per le province di Caserta e Benevento di lavorare per fare in modo che la mostra possa essere allestita a Santa Maria Capua Vetere”, conclude la deputata democratica, componente della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione.