Botta e risposta tra Stefano Graziano e Gennaro Oliviero sul risultato di Matteo Renzi in Provincia di Caserta. Il presidente regionale del Pd ha affidato alla sua pagina facebook una riflessione: “Il risultato della Mozione Renzi in provincia di Caserta non può lasciarci soddisfatti. Oggi, però, non è prioritario parlare di quel 40% ma delle ragioni che lo hanno determinato. A mio parere, prima da iscritto e poi da dirigente regionale, si è verificato qualcosa di gravissimo, perché sono venuti meno valori come la lealtà e il rispetto. Voglio subito chiarire che ritengo legittimo che in un congresso si scelga di appoggiare una proposta politica piuttosto che un’altra, come ha fatto con grande correttezza, chiarezza e determinazione la deputata Camilla Sgambato e tutti coloro che hanno creduto in Michele Emiliano dal primo momento, ed è anche legittimo cambiare idea ma è inaccettabile che ciò non accada alla luce del sole. Quando si decide di fare scelte sottobanco, che contrastano con dichiarazioni pubbliche e impegni assunti bisogna necessariamente fermarsi e aprire una seria riflessione. Ciò, però, non per esigenze o rese dei conti interne ma per rispetto di quella straordinaria comunità di persone, idee e valori che è il Partito democratico. Rispetto che, ad esempio, ha avuto la componente LabDem che ha votato e fatto votare per Renzi nonostante Lucia Esposito non fosse candidata. Quanto accaduto a Caserta all’interno dell’area della mozione Renzi non può essere messo da parte senza una pubblica assunzione di responsabilità da parte di chi, senza nemmeno ritirare la candidatura all’assemblea nazionale, ha deciso di utilizzare le primarie per contarsi in contrapposizione con gli altri, facendo venir meno qualsiasi senso di comunità. Un comportamento che rafforza la sensazione che nel Pd casertano c’è un corpo estraneo, una mina vagante che rischia di deflagrare ogni momento. Questi atteggiamenti danneggiano tutti perché contribuiscono a peggiorare il giudizio dell’opinione pubblica e del gruppo dirigente nazionale nei confronti del Pd casertano. Questa situazione paradossale comunque non deve far passare in secondo piano il lavoro di tanti militanti che con grande generosità e serietà hanno lavorato per Matteo Renzi. È con loro che si costruisce il futuro del partito”. Secca le replica di Oliviero: “Reputo davvero inopportuno il j’accuse del Consigliere regionale Stefano Graziano. Innanzitutto, è bene sgomberare il campo da qualsiasi velato equivoco che, artatamente, si sta cercando di creare: il sottoscritto ha votato, convintamente, la Lista a sostegno di Renzi, in cui avevo scelto di candidarmi, senza riserva alcuna. Ho il sospetto che questo clamore mediatico parta da un assunto opinabile: nel caso la Lista Renzi avesse stravinto a Caserta e provincia, i meriti sarebbero stati esclusivamente del trio Picierno, Graziano e Mirabelli. Tuttavia, così non è stato e, invece di fare un’autocritica costruttiva per analizzare il voto, si cercano mine vaganti senza metal detector. Piuttosto, vorrei porre qualche spunto di riflessione come impone una seria azione politica non basata sulla caccia alle streghe. Nel collegio Capua-Piedimonte, oltre a Picierno e Oliviero, sono stati candidati una collaboratrice della europarlamentare e, una persona riconducibile a Campania Libera. Nessuno si chiede se queste scelte sono state condivise dal popolo democratico? Ma soprattutto, quali criteri sono stati adottati nella composizione della liste a sostegno di Renzi? Inoltre, negli altri due collegi in Terra di Lavoro, quanto “appeal” hanno riscosso i candidati della lista del neo segretario nazionale, nei confronti dei nostri tesserati e simpatizzanti? Quanto questi si sono spesi per un tour che toccasse, almeno, i principali circoli di competenza, cercando coinvolgimento e partecipazione? Fortunatamente, il collegio di Aversa ha tenuto botta, grazie a una valente capolista. E non mi si venga a dire che solo alcuni hanno fatto la loro parte, in quanto si tratta di luoghi dove tanti sindaci democratici hanno come riferimento istituzionale il sottoscritto. Sono sorpreso da interventi del genere, utili soltanto a non ammettere che i nostri elettori, semplicemente, ci hanno inviato un segnale chiaro e netto: continuando in questa direzione, senza alcun legame con le persone, non andremo da nessuna parte. Queste prese di posizione, con Graziano nel ruolo di autoscuola a distribuire patenti (di onorabilità), sono le reali azioni che ci danneggiano agli occhi dei cittadini e dei vertici nazionali, perché unicamente segnali di debolezza. Concludo, ricordando al collega consigliere che, lealtà e rispetto non aiutano a nascondere risultati pessimi, quando si scende in campo i risultati sono sempre correlati alle proprie forze.”

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