“Oggi è una giornata importante per la Campania: qui a Marcianise abbiamo liberato completamente il primo sito di ecoballe, così come promesso. Questo è il miglior segnale di speranza, simbolico e anche visivo, che potessimo lanciare. Il nostro programma di rimozione va avanti”. Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in visita a Marcianise in località Ponteselice nell’area dove sorge il depuratore, che ospitava fino a pochi giorni fa 18.500 tonnellate di ecoballe, pesante eredità dell’emergenza rifiuti; un sito che sorge in un’area ricompresa nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”. “Dobbiamo ancora rimuovere – prosegue De Luca – 5 milioni e 600mila tonnellate di ecoballe; si tratta di una lavoro che va svolto con grande attenzione e che noi come Regione realizziamo in stretto concerto con l’Anac”. De Luca annuncia poi che per il sito di Villa Literno, altro comune casertano che ospita da anni le ecoballe, “partirà entro breve la seconda gara per la rimozione completa”. Ci sono voluti circa quattro mesi per rimuovere le 18.500 tonnellate di ecoballe depositate nel sito di Marcianise (Caserta) in località Ponteselice; al costo di 145 euro a tonnellata, per un totale di fondi erogati dalla Regione di oltre 2,5 milioni di euro (2.682.500, ndr). Vi hanno lavorato tre aziende, l’Ecosistem di Lamezia Terme in Ati con l’Econet, e la Sic di Sesto Campano (Isernia) come subappaltatore. L’Ecosistem inizierà tra l’altro ad operare entro breve tempo anche all’altro importante sito di ecoballe campano, quello di Masseria del Pozzo a Giugliano dove vi sono ancora 65milioni di tonnellate di ecoballe da rimuovere. “I lavori a Marcianise sono iniziati tra fine luglio ed inizio agosto – spiega l’ingegnere Antonio Levato, dirigente dell’Ecosistem – e in totale sono stati fatti circa 640 viaggi presso i termovalorizzatori di Ravenna, Mantova e Chieti dove sono state portate le ecoballe”.