Venerdì 30 giugno, nel Palazzo Ducale, si è riunito alle ore 16:30 il Comitato per i Diritti dell’Infanzia, conosciuto con la sigla CODI, a presiedere la riunione il sindaco Giuseppe Dell’Aversana, che ha convocato il direttivo per illustrare i motivi della revoca a Francesco Pezone che presiedeva il comitato su delega del sindaco. “Prima della mia dichiarazione pubblica- ha detto il sindaco Dell’Aversana- ho ritenuto doveroso informare il direttivo del CODI che mai aveva avallato l’iniziativa del campo estivo con alcun verbale, mai era stato convocato sul tema. Era doveroso informarli in quanto la politica deve stare al servizio delle istituzioni. ed era necessario attivare una sinergia istituzionale che mancava da tempo.” Nel corso della riunione si sono anche concordate una serie di iniziative che dovranno portare ad una rinascita del CODI passando attraverso una rivisitazione dello statuto. In merito alla sfiducia del sindaco al suo delegato Pezone e la mancata realizzazione del campo estivo per il mese di luglio Dell’Aversana ha dichiarato:” Ero informato dell’iniziativa del campo estivo ma non condividevo né costi esosi per le casse comunali, né modalità di attuazione. Erano informati anche alcuni membri del direttivo e della maggioranza e molte erano le critiche mosse a tale iniziativa. Per senso di squadra e di appartenenza, ci siamo turati il naso e accettata un’iniziativa partorita in solitudine e condotta poi malissimo. Ho consentito anche la stampa e diffusione dei volantini per verificare la consistenza dell’adesione e ratificare il tutto nel direttivo che non era stato riunito preventivamente per discutere sul tema.” Ricordiamo ai lettori che i volantini sono stati distribuiti da lunedì 12 giugno e le adesioni si ricevevano nella sala convegni del Palazzo Ducale. Poi Alleanza Democratica attaccava politicamente il sindaco e la maggioranza per il costo del campo estivo e stranamente esprimeva solidarietà al presidente del CODI. “Ho chiesto a Pezone di respingere al mittente la solidarietà , attraverso un semplice post su Facebook con il quale difendesse anche l’onore politico del sottoscritto e dell’intera maggioranza, ingiustamente attaccati, per un’iniziativa che fra l’altro si stava dimostrando un fiasco in quanto aveva ricevuto solo venti adesioni ad un giorno dalla fine delle iscrizioni. Passati due giorni dalla mia richiesta PO.LI.TI.CA. di fronte all’assenza di difesa del Pezone, avallato da tutta la maggioranza, ho ritirato la delega, a chi non si era degnato di spendere una parola in mia difesa nonostante tanta fiducia ed autonomia gli avessi dato. Di personale non c’è nulla, è solo una questione politica”.