I Giovani Democratici di Sant’Arpino intervengono nel dibattito, o meglio nello scontro, in corso nel Pd casertano appellandosi alla senatrice Capacchione, alla quale ricordano che è anche presidente della commissione provinciale di garanzia alla quale hanno presentato un ricorso per cercare di risolvere l’anomalia Sant’Arpino dove un pezzo di Pd è in maggioranza con il sindaco Di Santo. “Ciò che sta accadendo in queste ultime settimane all’interno del partito democratico della provincia di Caserta è davvero increscioso. In qualità di giovani democratici, ma soprattutto da cittadini casertani, siamo indignati per il comportamento avuto dai dirigenti del PD durante l’ultima assemblea. È inaccettabile, come sottolineato dal presidente Pasquale Fiorenzano, che una classe dirigente, piuttosto che focalizzarsi su cosa è giusto o sbagliato fare sui territori, si concentri sulle solite lotte tra “clan” lasciando i cittadini sempre più soli e senza risposte. Molti sono stati gli interventi che hanno sottolineato e ripetuto parole come: onestà, trasparenza, moralità e legalità. Ci rivolgiamo soprattutto alla senatrice Rosaria Capacchione, come mai, cara senatrice, é intervenuta e ha preso provvedimenti sulle scelte adottate dalla segreteria in merito alle nomine del consorzio Asi, mentre il ricorso n. 44 del 23/09/2014 inviato alla commissione di garanzia provinciale da lei presieduta, é rimasto chiuso nel cassetto? Sant’Arpino come lei sa, vive una situazione paradossale, per le note vicende giudiziarie del sindaco, che hanno suscitato anche l’interesse del presidente dell’autorità Anticorruzione Raffaele Cantone il quale si è espresso chiaramente sulla vicenda. Lei sa bene che il capogruppo di maggioranza il sig. Domenico Cammisa parla per nome e per conto del PD e non ha mai preso le distanze dal sindaco patteggiatore. É inaccettabile, per i ruoli che lei occupa consentire tutto ciò. É una mortificazione che noi giovani ed i consiglieri comunali di opposizione, ma soprattutto i tanti simpatizzanti e militanti del PD, non possono accettare. E’ un anno che attendiamo un suo intervento in qualità di presidente della commissione di garanzia. Auspichiamo che interverrà anche su questa vicenda prima che termini il 2014, altrimenti cara senatrice, le parole legalità moralità onestà e trasparenza, se servono a garanzia di pochi e non di tutti, lasciamole anch’esse nel cassetto”.