MATESE – Dichiarano lo “stato di emergenza” e chiedono l’attivazione di un apposito “tavolo istituzionale”, presso la prefettura, per esaminare ed individuare le eventuali soluzioni a quella che è stata chiamata “l’espropriazione di servizi essenziali”.

I diciassette comuni matesini, con il coordinamento dell’ente montano, faranno affiggere dei manifesti per informare le comunità di questa iniziativa. La serie di “menomazioni” citate nel manifesto riguarda il trasferimento dell’agenzia delle entrate, l’eventuale spostamento della commissione invalidi, la criticità del reparto di urologia, le difficoltà del presidio postale(piccoli comuni ma anche a Piedimonte i disagi non sono pochi), le difficoltà dei trasporti come la linea ferroviaria ed il ridimensionamento degli uffici inps. Una presa di posizione per chiedere un’inversione di tendenza ala regione garantendo i flussi a settori-chiave come forestazione in coma profonda sul piano operativo ed al sistema dei servizi sociali, ridotti e con mancati pagamenti in entrambi i comparti. La misura più importante di cui si chiede l’attivazione a breve è quella di una “conferenza operativa” con la partecipazione di figure istituzionali regionali e provinciali( nessun accenno ad altri livelli di responsabilità istituzionale come quella parlamentare.Alla regione in particolare si chiede l’adozione di una politica territoriale complessiva che “ secondo criteri di equità che, attraverso scelte efficaci,volte alla corretta valorizzazione del patrimonio culturale ed umano delle aree interne,per garantire in un momento congiunturale di estrema difficoltà occupazionale generale una efficace gestione delle risorse territoriali”. Nessun accenno alla vicenda dei servizi giudiziari con la soppressione della sezione distaccata del tribunale ancora aperta e pendente almeno sul piano giudiziario con il ricorso al Tar dell’ordine degli avvocati e dell’associazione forense locale.

 

Michele Martuscelli

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