SAN FELICE A CANCELLO – Grande fermento politico tra le file del centrosinistra sanfeliciano: un incontro tra gli esponenti del Partito Democratico, del Partito Socialista, di Rifondazione Comunista e di Sinistra e Libertà ha sancito la conferma di una comune volontà politica riguardo alle vicende amministrative di San Felice a Cancello e che può riassumersi nella convinzione che l’aspetto economico sia fondamentale in un paese sull’orlo del dissesto finanziario, in modo da non sperperare indegnamente le preziosissime entrate comunali, derivanti essenzialmente dalle tassazioni (acqua, TARSU, IMU), che molto spesso sono un sacrificio per le tasche della gente, in particolare dei ceti meno abbienti, già normalmente in difficoltà nell’affrontare la vita quotidiana.
I partiti del centrosinistra si sentono accomunati dalla battaglia per un’attenzione massima alle spese, con l’individuazione delle priorità di base e la corretta graduazione delle altre, in modo da ripagare adeguatamente i cittadini con servizi efficienti. Lotta agli sprechi ed alle ruberie, ai favoritismi ed ai nepotismi, eliminazione delle consulenze mirate sono altri argomenti comuni di un’inevitabile spending review locale e di un percorso politico unitario, che dovrebbe portare alla formazione di una squadra da poter presentare alle possibili elezioni comunali. “Importante, afferma il coordinatore del PD locale Antonio Basilicata, come già è avvenuto per le Primarie del centrosinistra del mese scorso, è anche il coinvolgimento di persone della società civile, vicine agli ideali del centrosinistra, stanche delle solite promesse e dei soliti personaggi, fin troppo noti, della politica locale, che sentano la voglia ed il bisogno di dare una mano al nostro progetto, mirato ad un ripristino di condizioni di vivibilità del nostro paese, oltre che al ripristino della legalità ed al rispetto ed al recupero dell’ambiente. Ciò sarà il primo passo per aiutare la popolazione ed in particolare i giovani di San Felice e far sì che esso non sia solo un paese dormitorio, ma un luogo dove poter anche trovare un impiego occupazionale senza dover per forza migrare altrove”.