MONTE MAGGIORE- Dieci  lavoratori della comunità montana di monte Maggiore hanno avviato azioni giudiziarie per il pagamento di stipendi non pagati. Di questi quattro hanno avuto anche decreti ingiuntivi  emessi dal tribunale di S.Maria Capua Vetere e notificati all’ente montano mentre sei hanno presentato ricorso in via d’urgenza davanti al giudice di pace di Capua.


Contrariamente al versantematesino in cui non risultano avviati procedure giudiziarie per il recupero delle spettanze retributive,  il personale dell’ente di Monte Maggiore si è mosso e la giunta guidata dal presidente Anna De Simone ha messo in atto le contromosse con la costituzione in giudizio e l’opposizione agli atti già emessi  o ai procedimenti instaurati con la nomina di un legale al quale successivamente è stata allargato il mandato professionale per la produzioni di sopraggiunti ricorsi.  La vicenda in questione  riflette la  situazione drammatica che affligge da mesi il settore della forestazione e della bonifica montana : “la  materia del contendere – viene specificato e motivato nella delibera- è la stessa per tutte le instaurande vertenze e cioè mancata o ritardata corresponsione degli emolumenti retributivi, dovuta, a sua volta, a mancati o ritardati accrediti di fondi, all’uopo destinati, da parte della Regione Campania”.

 

Michele Martuscelli

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