“Ci vuole un piano straordinario per occupare duecentomila giovani nella pubblica amministrazione nel sud”. Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania aprendo l’Assemblea nazionale sul mezzogiorno a Napoli. De Luca ha sottolineato che “la democrazia italiana non regge se ci saranno altri sette anni di disoccupazione giovanile al 50% al Mezzogiorno”. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parlando del suo “piano choc” per l’assunzione di 200 mila giovani nella Pubblica amministrazione, ha proposto “un meccanismo di retribuzione a scalare. Mettiamo subito a lavorare i laureati con 110 e lode che ora se ne vanno all’estero e diciamo loro: ‘ti metto a lavorare e ti pago 900 euro al mese per il primo anno, mille per il secondo e 1.300 il terzo’, chiedendo loro di fare gli straordinari senza retribuzione aggiuntiva. Gli proponiamo di ‘buttare il sangue’ per avere però una prospettiva di lavoro”. De Luca ha precisato che nella sua proposta “il rischio demagogia è fortissimo – ha detto – ma la proposta va valutata, perché senza una scelta politica, uno choc forte non reggiamo più. Nella pubblica amministrazione al Sud abbiamo il turn over bloccato da dieci anni e quindi la macchina amministrativa è ormai dequalificata, con una età media alta e l’impossibilità di organizzare un servizio informatico, di trovare un giovane ed entusiasta laureato in ingegneria”. Sulle risorse da utilizzare per il piano di occupazione lanciato da De Luca a Napoli, il governatore ha spiegato: “prendiamo – ha detto De Luca – i cinquecento euro del bonus cultura e mettiamoli per dare lavoro, prendiamo una quota dei fondi sociali sociali europeo e destiniamoli a questi obiettivi, apriamo una trattativa per usare una parte dei soldi del piano Junker per fermare l’emergenza democratica”.

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