CASERTA. “Il recente provvedimento adottato dal governo Letta per fronteggiare il problema della cosiddetta ‘Terra dei Fuochi’ in Campania, pur da più parti esaltato ed addirittura osannato, è in realtà inutile, per non dire pleonastico”.

Così il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Gal, secondo il quale: “gli interventi individuati dall’esecutivo per bonificare i suoli inquinati dalla camorra in alcune zone della Campania, non solo non risolvono il problema, ma neanche affrontano l’annosa questione legata allo smaltimento dei rifiuti arrivando a reiterare finanche l’infausta, e per taluni lucrosa, stagione dell’emergenza”. Per D’Anna, che è anche componente della XII Commissione Igiene e Sanità:“l’esenzione dal ticket per lo screening delle patologie tumorali, oltre che limitata, appare addirittura paradossale visto che la Regione Campania, da oltre un lustro, non riesce a stanziare lo straccio di un euro per assicurare ai cittadini la copertura dell’effettivo fabbisogno di prestazioni specialistiche e diagnostiche che, puntualmente, si esauriscono ogni anno nel mese di ottobre”.

“Un’ulteriore contraddizione – prosegue il senatore del Gal – è quella di fare ricorso all’Esercito per presidiare i territori, il che connota il poco edificante giudizio che il popolo campano abbia bisogno di una ‘tutela militare’ in quanto incapace di darsi regole e di rispettarle e, soprattutto, di riuscire a realizzare un organico piano per lo smaltimento dei rifiuti così come accade in tutte le altre regioni d’Italia”. Insomma, rincara la dose il parlamentare: “una patente di inciviltà che la stragrande maggioranza dei campani non merita”. Ed infine lo stanziamento di fondi “per la rilevazione dei siti inquinati, operazione già fatta nel 2006 dal CNR e dall’Arma dei Carabinieri e per la quale furono spesi la bellezza di 50 milioni di euro”.

“V’è da chiedersi – conclude D’Anna – quando e se il presidente Letta, il governatore Caldoro, la giunta e il Consiglio regionale vorranno seriamente impegnarsi per dare corso al piano che giace da anni inutilizzato, per dotare, finalmente, anche la Campania di una serie di impianti di selezione, vagliatura ed eliminazione dei rifiuti biodegradabili oltre che dello smaltimento di quelli tossici e nocivi”.

 

 

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