“Con questa proposta di legge intendiamo regolarizzare uno strumento, quello dei tirocini formativi, indispensabile per chi si affaccia al mondo del lavoro. – dichiara Nicola Caputo Consigliere regionale (PD) e Presidente della Commissione Trasparenza – E’ una p.d.l costruita dopo aver intrapreso un percorso di lavoro insieme ai Giovani Democratici della provincia di Caserta. Si mette finalmente nero su bianco un provvedimento riguardante la spinosa questione dei tirocini formativi; – continua Caputo – una questione che la giunta regionale ha deciso di affrontare promulgando un semplice regolamento, evitando quindi di discuterne in consiglio ed è una delle prime proposte di legge ad essere stata presentata dopo la pausa estiva”.
“Non appena ci è stato segnalato che durante la conferenza permanente stato regioni (CSR) si è deciso di affidare alle regioni una maggiore autonomia in merito alla legislazione di questo particolare rapporto di lavoro, – spiega Giovanni Improda, responsabile lavoro Giovani Democratici provincia di Caserta- abbiamo esaminato la bozza delle linee guida dapprima tra di noi ed in seguito ne abbiamo ragionato con l’ On. Caputo (che ringraziamo per la disponibilità dimostrata nel trattare con noi un tema così delicato). Subito dopo aver letto la bozza di legge promulgata dalla CSR ci siamo resi conto che la proposta di legge, nella sua forma originale non ci piaceva per niente: il contratto di tirocinio, tipicamente usato e previsto per formare “pragmaticamente” al lavoro persone che non hanno mai lavorato, veniva esteso anche ai lavoratori in regime di cassa integrazione, ma, cosa più sconcertante é che il cassintegrato-tirocinante, non avrebbe visto nemmeno un’ indennità in termini economici per il lavoro svolto. Abbiamo ritenuto opportuno ed indispensabile lavorare per correggere questo aspetto, che consideriamo un vero e proprio sopruso nei confronti di chi si trova in condizione oggettiva di bisogno e rischierebbe di vedersi propinare un contratto del genere, nella promessa (spesso vana) di vedersi assicurato in futuro un posto di lavoro stabile. Un’altra anomalia che abbiamo riscontrato è nella durata del periodo di tirocinio; mentre per i neolaureati era di massimo 6 mesi (un periodo congruo con la tipologia contrattuale del tirocinio), per i cassintegrati era inizialmente previsto un periodo massimo di 12 mesi, praticamente il doppio! Continuiamo a non afferrare la ratio dietro questa disposizione della bozza, se non quella di approfittare ancora di più di chi si trova in stato di bisogno ed avere manovalanza a costo nullo per imprenditori senza scrupoli. La nostra proposta è, infatti, quella di modificare nella legge definitiva queste tipologie contrattuali, e siamo sicuri che il consigliere Caputo si batterà senza sosta perché, almeno, venga riconosciuta ai “cassintegrati in tirocinio” anche l’indennità che spetta ai tirocinanti che per la prima volta si affacciano al mondo del lavoro. Abbiamo inoltre ragionato sull’entità dell’indennità, inizialmente prevista a 300€, che secondo noi potrebbe essere elevata fino a 400€, così come è avvenuto in molte altre regioni italiane. Ci tengo inoltre a ringraziare la NIDIL CGIL prov. CE, ed in particolare la responsabile Elisa Laudiero per averci sollevato la questione ed averci fornito tutto il materiale necessario per affrontarla al meglio; noi GD speriamo tutti che la collaborazione possa continuare, soprattutto nell’interesse dei lavoratori della nostra provincia.”