CASERTA – Magistrati, avvocati, amministratori locali e parlamentari si sono riuniti oggi attorno ad un tavolo nella sala della Giunta della Provincia di Caserta per discutere della paventata soppressione delle sezioni distaccate del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Aversa, Caserta, Carinola, Marcianise e Piedimonte Matese) e di gran parte degli uffici del giudice di pace, ovvero dell’accorpamento della sezione di Aversa al secondo Tribunale di Napoli.

Al tavolo, fortemente voluto dal presidente della provincia Domenico Zinzi, si sono seduti il presidente del Tribunale Andrea Della Selva, il procuratore della Repubblica Corrado Lembo, il presidente della sottosezione dell’Associazione Nazionale Magistrati di Santa Maria Anna Rita Motti, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Alessandro Diana, i sindaci Giuseppe Sagliocco (Aversa) Luigi De Risi (Cerinola), Vincenzo Cappello (Piedimonte Matese) e Biagio Di Muro (Santa Maria Capua Vetere) e i parlamentari Carlo Sarro, Pina Picierno, Pasquale Giuliano, Americo Porfidia e Stefano Graziano.

l termine della riunione tutte le parti hanno sottoscritto il documento predisposto dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati promotore dell’iniziativa, nel quale, si è dato atto che “solo da notizie di stampa, ovvero nel corso di incontri non ufficiali, si è appreso che il Governo si accinge ad adottare provvedimenti di soppressione delle sezione distaccate del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere”, decisioni bollate come “scelte irrazionali”; si chiede dunque “che l’eventuale provvedimento di soppressione e di accorpamento delle sezioni distaccate del Tribunale deve essere attuato previa audizione delle Istituzioni giudiziarie, politiche e del Consiglio dell’ Ordine territoriali, nel rispetto della normativa della legge delega e solo dopo un corretto studio del rapporto costi/benefici, dell’individuazione dell’effettivo e certo risparmio che si andrebbe a conseguire e dell’impatto sull’ ordinato svolgere della giurisdizione che il provvedimento governativo avrebbe”; si auspica infine che “il Governo, nelle sue decisioni, tenga conto della particolarità della provincia di Caserta e della avvertita esigenza (c.d. modello Caserta) di assicurare ad un territorio particolarmente esposto ai fenomeni criminali (alcune zone dal 2008 sono presidiate dall’Esercito) l’efficienza del servizio giustizia, oggi in parte garantito solo dal sacrificio e dall’abnegazione del personale amministrativo e dei magistrati in numero assolutamente inferiore rispetto alla dotazione organica ed al numero degli affari, della gravità e complessità degli stessi e dei procedimenti da trattare e definire”. I parlamentari presenti all’incontro si sono impegnati a rappresentare presso le Commissioni Giustizia di Camera e Senato la particolarità della situazione della provincia di Caserta.

IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO APPROVATO

 

Su richiesta del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di S.Maria C.V. si é tenuto nella Sala della Giunta della Provincia di Caserta un incontro presieduto dal Presidente dell’Amministrazione Provinciale, on. Domenico Zinzi, per una disamina delle problematiche organizzative, sociali ed economiche conseguenti all’esercizio da  parte del Governo della delega di cui all’art. 1 della Legge n. 148/2011, di conversione del DL. n. 138/2011, “sulla riorganizzazione sul territorio degli uffici giudiziari”.

Al tavolo,tecnico-politico, hanno partecipato il Presidente del Tribunale, dott. Andrea Della Selva, il Procuratore della Repubblica, dott. Corrado Lembo, il Presidente della Sottosezione dell’Associazione Nazionale Magistrati di S.Maria C.V., dott.ssa Anna Rita Motti, il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, avv. Alessandro Diana, i Sindaci dei Comuni di Aversa, Carinola, Piedimonte Matese e S.Maria C.V., Giuseppe Sagliocco, Luigi De Risi, Vincenzo Cappello e Biagio Di Muro, nonché i Parlamentari   Carlo Sarro, Pina Picierno, Pasquale Giuliano,  Americo Porfidia, Stefano Graziano. Nel corso di tale incontro si è rilevato quanto segue:

– solo da notizie di stampa, ovvero nel corso di incontri non ufficiali, si è appreso che il Governo si accinge ad adottare provvedimenti di soppressione di tutte le Sezioni Distaccate del Tribunale di S.Maria C.V. (Aversa, Caserta, Carinola, Marcianise e Piedimonte Matese) e di gran parte degli Uffici del Giudice di Pace, ovvero di accorpamento della Sezione Distaccata di Aversa ad un non meglio identificato e definito  secondo Tribunale di Napoli. Tali decisioni comportano scelte irrazionali e, comunque, assolutamente prive di concreti risparmi, ma, anzi, in contrasto con l’obiettivo, imposto al Governo dall’art. 9 del D.Lgs 6 luglio 2011 n. 98, con modificazioni del 15 luglio 2011 n. 111, di perseguire, mediante la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, i risparmi di spesa e l’incremento di efficienza richiesti dall’indicata normativa. Le conseguenze del paventato provvedimento governativo determineranno confusione, ingolfamento di uffici, ulteriori rallentamenti  e rinvii nella trattazione dei procedimenti civili e penali. Le conseguenze sul piano dell’efficienza del servizio e delle aspettative di giustizia che i cittadini della Provincia di Caserta rivendicano sarebbero tremende e darebbero il colpo, forse decisivo, alla credibilità della Giustizia nelle nostre zone;

– è necessario, invece, rafforzare  i presidi di legalità già esistenti per venire incontro alle esigenze di sicurezza del territorio,particolarmente esposto alle insidie e alle infiltrazioni di devastanti fenomeni delinquenziali. Se è vero che l’impiego massiccio ed organizzato delle forze di polizia sul territorio, ben coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha conseguito innegabili successi sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, è altrettanto vero che spogliare quei territori del più autorevole e visibile presidio di legalità rappresentato dalle Sezioni Distaccate del Tribunale, non corrisponde a quella diffusa esigenza di combattere efficacemente la criminalità, sia nelle forme particolarmente aggressive e pericolose come quella organizzata, sia in quella, non meno pericolosa, c.d. predatoria che quotidianamente attacca la serenità e la tranquillità dei cittadini. Va, altresì, con forza evidenziato che i presidi giudiziari storicamente radicati sul territorio della Provincia di Caserta rispondono alla diffusa domanda di giustizia dei cittadini, garantiscono la convivenza civile e contribuiscono ad assicurare l’equilibrio e la credibilità dello Stato democratico;

– le decisioni del Governo  appaiono  in aperta violazione delle norme vigenti in tema di tutela dello stato di diritto, di controllo della spesa pubblica e di salvaguardia della giurisdizione;

I presenti hanno concordemente manifestato la forte preoccupazione per la paventata ipotesi di soppressione delle Sedi Distaccate del Tribunale  denunciando che il tutto avviene senza  che sia stata svolta un’indagine seria e dettagliata sui costi complessivi effettivamente sostenuti per il servizio giustizia nella provincia, sugli eventuali (e tutti da dimostrare) risparmi che la scelta governativa determinerebbe e sui gravi disservizi (facilmente prevedibili attesa la mancanza di strutture idonee ove centralizzare l’amministrazione della giustizia o l’alto costo per la loro realizzazione o locazione) che si determineranno nella quotidiana attività giudiziaria, e

in considerazione di quanto esposto,

chiedono

-“che l’eventuale provvedimento di soppressione e di accorpamento delle Sezioni distaccate del Tribunale deve essere attuato previa audizione delle Istituzioni giudiziarie, politiche e del Consiglio dell’Ordine territoriali, nel rispetto  della normativa della legge delega e solo dopo un corretto studio del rapporto costi/benefici, dell’individuazione dell’effettivo e certo risparmio che si andrebbe a conseguire e dell’impatto sull’ordinato svolgere della giurisdizione che il provvedimento governativo avrebbe;

– che il Governo nelle sue decisioni tenga conto della particolarità della provincia di Caserta e della avvertita esigenza (c.d. modello Caserta) di assicurare ad un territorio particolarmente esposto ai fenomeni criminali (alcune zone dal 2008 sono presidiate dall’Esercito) l’efficienza del servizio giustizia, oggi in parte garantito solo dal sacrificio e dall’abnegazione del personale amministrativo e dei magistrati in numero assolutamente inferiore rispetto alla dotazione organica ed al numero degli affari, della gravità e complessità degli stessi e dei procedimenti da trattare e definire;

I parlamentari presenti all’incontro si impegnano a rappresentare presso le Commissioni Giustizia di Camera e Senato, nelle modalità che saranno ritenute necessarie, la particolarità della situazione della provincia di Caserta che, per le sue specificità e le sue emergenze, non può certo essere assimilata ad altre realtà nazionali.

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