RECALE – Sull’ultima affermazione del consigliere di minoranza Lello Porfidia, riguardo l’internalizzazione dei tributi, arriva una secca smentita da parte della maggioranza consiliare, capeggiata dal sindaco di Recale, Patrizia Vestini “il consigliere di minoranza continua a distorcere la verità. Mente sapendo di mentire perché non c’è stato nessun dietrofront sulla nostra intenzione di internalizzare i tributi.

Come più volte specificato, già dal 1 Ottobre 2012, abbiamo avviato l’internalizzazione dei tributi, in particolare di quelli minori, proprio per evitare il 9% di agio chiesto dalla Publiservizi. Su questo abbiamo quindi già iniziato a risparmiare. Mettere nuovamente in moto, dopo anni di stop, la macchina comunale della riscossione tributi, non è semplice. Tributi come la Tarsu (oggi Tares) che prevedono un’organizzazione più complessa dell’ufficio, saranno ancora riscossi dalla Publiservizi per qualche tempo. Abbiamo comunque avviato una trattativa con la stessa per ridurre l’agio, quindi il loro guadagno, dal 9% al 5-6%. Passi in avanti quindi ne stiamo facendo. Continuano le falsità anche riguardo la fantomatica spesa di 25mila euro in computer. Anche su questo abbiamo più volte chiarito, la ditta che si occupava dell’informatizzazione aveva un contratto scaduto a Gennaio 2012 con costi annuali pari a 18mila euro e con servizi tecnicamente obsoleti e parziali del Sistema Informativo Comunale. Una nuova ditta ci ha offerto servizi informatici completi, l’intero Sistema Informativo, compreso la gestione gratuita del sito istituzionale e dei servizi on_line per il cittadino, molto più efficaci, per 9mila e 500 euro. Traete voi le conclusioni. Non abbiamo acquistato certo computers vari ma solo il Server, tecnologicamente avanzato. Gli atti parlano chiaro. Se li leggono in maniera distorta, il cittadino può venire a verificare di persona.”

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