MARCIANISE – Antonio Tartaglione rassegna le sue dimissioni da sindaco di Marcianise. In una lunga nota, le ragioni della scelta: “Dal momento della mia elezione a sindaco, seppure tra grandi difficoltà, ho sempre creduto nelle reali possibilità di crescita, di sviluppo e di cambiamento della nostra città.
Ho sempre saputo che non l’unità d’intenti, ma le diversità di opinioni avrebbero prodotto quel democratico e proficuo confronto da cui sarebbe emersa la strada migliore per realizzare quel progetto di città ideale a cui avevano aderito i rappresentanti eletti dai nostri concittadini. Ed era proprio per ripagare la fiducia di questi ultimi che bisognava rimboccarsi le maniche e lavorare per aiutare Marcianise ad uscire da quel guado in cui l’avevano fatta affossare coloro che l’avevano utilizzata come terra da sventrare, merce di scambio ed area su cui speculare. Aiutare quindi Marcianise a crescere ed a diventare la città in cui tutti avrebbero voluto vivere e in cui tutti avrebbero voluto fare crescere i propri figli. E’ in quest’ottica che va letto: l’attenzione ed il supporto costante dato al mondo della scuola ed alla formazione dei nostri ragazzi; la perentoria affermazione della legalità attraverso l’insediamento di corpi militari che potessero aiutarci ad eliminare quel cancro bruto della malavita organizzata, che ancora denigra la nostra civiltà ed il nostro orgoglio di essere marcianisani; la valorizzazione della vocazione sportiva ed economica della città; la globale opera di riqualificazione della rete viaria e del patrimonio comunale; il continuo coinvolgimento della cittadinanza attraverso le associazioni culturali del territorio; l’avvio dei lavori di ampliamento del cimitero con relativa e prossima pubblicazione della graduatoria degli assegnatari dei loculi. Ho progettato una città che funzionasse, senza fare troppi proclami, contrariamente a chi per anni ha sbandierato grandi crescite ed ha solo portato megalomani centri commerciali che hanno mortificato il commercio e l’occupazione locale. Ho combattuto una battaglia silenziosa contro quella casta che, estromessa dalla città, ha sempre tentato di rientrarci e, quando non ha potuto, ha tentato di bloccare l’attività amministrativa. Alcune delle mie battaglie sono state condotte sul fronte del “No” per rispettare e favorire gli interessi solo dei cittadini. Ho detto NO al gassificatore affinché la città non dovesse subire ciò che non aveva scelto; ho detto No a 3.000 appartamenti nell’Ise, per evitare che pochi imprenditori si arricchissero e molti cittadini non potessero costruire una casa per sé o per i propri figli; ho detto No all’abbattimento della Casa del Mutilato per evitare che diverse migliaia di euro, prelevate dalle tasche dei cittadini, andassero in fumo. Avrei voluto continuare a lavorare per tutti noi, ma di certo il clima d’odio che alcuni personaggi hanno contribuito a creare non mi, e non ci, ha aiutato. Sono figlio di questa terra ed a questa terra profondamente legato: il mio è stato lo strenuo tentativo di tutelarla e di contribuire alla sua crescita, rendendo Marcianise una città funzionante fin da quanto di ordinario era stato precedentemente trascurato, nella piena trasparenza, legalità ed onestà delle azioni. Nonostante tutto io ci credo ancora: credo ancora che questa città possa continuare, sebbene lentamente, a cambiare. Marcianise può cambiare, ma non a queste condizioni. Avrebbe sì potuto farlo se tutti coloro che siedono in assise avessero assunto come prioritario ed esclusivo l’interesse collettivo, l’interesse di tutti i cittadini, senza fare distinzione alcuna, e non l’interesse privato e la volontà di creare clientele personali a danno di tutta la popolazione. Visto che non a tutti però preme creare una città ideale per i nostri ed i vostri figli, e siccome io non sono disposto a restare se non per questo obiettivo da sempre dichiarato, rassegno le mie dimissioni da sindaco”.