AVERSA – Dopo l’ennesima ‘bufera’ mediatica, servita solo a buttare un po’ di polvere negli occhi, aizzata dai media, la quiete. Le criticità croniche del nostro territorio sono rientrate e chiarite,  ora non si parla più come lo si è fatto nei mesi passati, tutto è stato risolto. Ciò vuol dire solo una cosa: che nulla è cambiato.

 

Tra i molteplici problemi che incombono ci soffermiamo, per l’ennesima volta, sul forte degrado ambientale che incalza da sempre la periferia nord di Aversa, Piazza Giovanni XXIII. Riprendiamo la  polemica che il Comitato di quartiere ha posto in essere con l’Amministrazione Comunale sul degrado ambientale e strutturale in cui versa l’intera area e sulla chiusura indiscriminata di via Della Repubblica avvenuta nel mese di luglio passato. È doverosa una sintetica ricostruzione dell’oggetto del contendere. Il Comitato nel trascorso mese di settembre chiese conto al Sindaco della chiusura di tale arteria avvenuta ufficialmente, come cita l’ordinanza del Comune nr. 22173 di prot. Datata 18/07/2012,  “a causa della notevole condizione di degrado per la qualità del fondo stradale per la presenza di buche causate anche dall’assenza di un sistema di captazione delle acque meteoriche con incidenza diretta sulla sicurezza e fluidità della circolazione veicolare e pedonale per cui è necessario provvedere alla interdizione temporanea della circolazione veicolare e pedonale”. Purtroppo si continua a mistificare la verità di come stanno realmente le cose. Da un lato l’Amministrazione, incalzata dalle continue lamentele dei residenti, interviene chiudendo un’ importante arteria a tempo indeterminato, dall’altro, continuando sulla scia di quella precedente, omette di riconoscere che via Della Repubblica da sempre, a causa degli sversamenti illeciti, è una vera discarica a cielo aperto. Il Comitato con la sua azione lamentava prioritariamente una mancata risoluzione del problema ambientale, invece si è pensato bene intervenire in modo sconsiderato con la sola chiusura di essa. Ora ci devono spiegare perché è stata chiusa una strada senza prima essere bonificata, poiché questo era il problema più incombente, e perché a distanza di 6 mesi ancora è tutto come prima oltretutto senza un piano di recupero ben definito, e ancora, come si può pensare di chiudere in questo modo un’ arteria che fa parte di un contesto in continua crescita con un’alta densità di popolazione.

 

Per quanto riguarda la questione strutturale ricordiamo che questo quartiere doveva essere oggetto di una radicale riqualificazione così come previsto dai fondi di scopo stanziati dalla regione Campania,  gestiti dalla passata Amministrazione e che mai sono stati impiegati per tali opere.

Questo modo sciatto e superficiale di affrontare i problemi, o meglio NON affrontarli, oltre a non  dare nessun risultato è anche deprimente per noi cittadini.

Quindi da un lato  l’Amministrazione interviene chiudendo una importante arteria a tempo indeterminato, dall’altro la stessa non riconosce una emergenza ambientale.

Le foto, impietose, parlano da sole. L’abbandono e l’incuria, di positivo, hanno contribuito quantomeno all’incremento demografico di ratti e affini, ma anche di immigrati senza dimora, come testimonia la piccola baracca utilizzata come bivacco.

Non è retorica dire e ricordate che la città di Aversa ha bisogno di Veri amministratori che governino e affrontino i problemi risolvendoli. Inoltre è necessario che si confrontino a tutti i livelli sul territorio, è indispensabile che il dialogo venga esteso alle Associazioni, ai Comitati, ma anche ai singoli cittadini. In questa ottica l’Associazione Democrazia e Territorio continua, come sempre, in modo propositivo nell’affrontare le varie criticità che presenta il territorio.

È doveroso, inoltre, richiamare fortemente anche un’ opposizione che mai si è contraddistinta positivamente, anzi di fatto possiamo parafrasare il suo operato come ‘non pervenuto’. Ricordiamo ai diretti interessati che questi signori, seppur dall’altra parte del selciato, fanno anch’essi parte del Consiglio comunale e quindi hanno l’onere di  intervenire sui problemi e di essere vicini ai cittadini.

Noi auspichiamo, vivamente, che il Sindaco Sagliocco intervenga personalmente su questo problema e che non lasci cadere nel limbo la questione come ha fatto con il Comitato.

Luca Ronga

Componente del Coordinamento di

Democrazia & Territorio

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