“Abbandonare il consiglio comunale è sempre un atto scorretto, eppure è stata una dei tanti gesti poco consoni avvenuti durante il consiglio comunale tenutosi lunedì serva a Villa Literno” dice il capogruppo di opposizione, Salvatore Riccardi che elenca una serie di vicissitudini avvenute durante l’ultima assise in cui era in programma una verifica della maggioranza richiesta dai membri dell’opposizione ben 40 giorni addietro: “Il sindaco si è presentato in aula con un sorta di foglietto, chiamato documento politico firmato da 9 consiglieri per dimostrare che la maggioranza resiste, ma proprio uno dei firmatari ammette di aver firmato quel documento solo per evitare il commissariamento. Di fatto, la maggioranza a Villa Literno non c’è più” sottolinea con decisione Riccardi che ricorda anche altri gesti poco ‘eleganti’ compiuti dal primo cittadino come ad esempio l’intervento in “cui ha dichiarato che in questi cinque anni non ha avuto a che fare con uomini veri, lasciando intendere che forse l’unico uomo vera era lui. Questo mi costringe a ricordagli, che lui passerà alla Storia come il Sindaco che non decide, che scappa, che sfugge, senza idee”. La mancanza di polso e di idee si evince chiaramente dagli ultimi cinque anni di amministrazione. Il mandato di Tamburrino infatti sta scadendo, lasciando in eredità ai liternesi un “un paese fermo al palo, pieno di opere incompiute, dove non c’è acqua per lavarsi, la scuola crollata ( e non se sa nulla), opere come il centro polifunzionale irrealizzate, la villa Comunale incompleta e pericolosa.. In definitiva un paese non amministrato, dove si sta perdendo anche la speranza di risorgere, è per questo motivo, ritengo che le persone sane di questa comunità debbano ritrovare un orgoglio Liternese, partecipare alla vita politica, altrimenti ci saranno sempre i soliti noti, che nulla hanno prodotto e produrranno per il bene comune, ma cercano e perseguono sempre e solo i piccoli e spiccioli interessi individuali”.