“Vegetazione incolta e spontanea sporge dalla villa e invade quasi del tutto il marciapiede di Viale Regina Margherita, l’arteria principale della città, costituendo ormai un problema sia di sicurezza che di decoro, ha dichiarato Gianni Pagliaro, portavoce di . Stiamo parlando della splendida Villa “Sparagana”, tra viale Regina Margherita e via Gaeta, che versa- purtroppo- da decenni in uno stato di totale abbandono. Una villa di particolare interesse storico-artistico-ambientale che possiede, anche se in termini vernacolari, elementi e caratteristiche formali e strutturali del Floreale, un gusto che, diffuso in Europa tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900, è di una minoranza modernista che addita e prepara alla cultura italiana uno sbocco nell’Europa. Uno straordinario edificio in progressivo disfacimento. Come MBC lanciamo un accorato appello affinché si provi a salvare Villa “Sparagana”, a non disperdere un importante patrimonio storico, artistico e ambientale, ad intervenire prima che sia troppo tardi. “Fu grazie all’incisiva azione dell’allora sindaco di Mondragone, prof. Paolo Russo, ha continuato Dario Caprio di MBC, che l’allora Ministro per i Beni Culturali e Ambientali, on. Facchiano, emise apposito decreto in data 17.04.1990 con il quale l’immobile Villa “Sparagana”, dal nome del secondo proprietario, l’avv. Sparagana, e le sue accessioni e pertinenze fu dichiarato e fu, quindi, . E, ad acquisizione del vincolo, l’ex Sindaco Russo espresse l’intenzione di . Purtroppo, in 27 anni nulla è stato fatto, l’immobile è restato nella disponibilità privata dei legittimi proprietari e da parte pubblica non vi è stata alcuna attenzione. Ancora oggi, ha continuato Dario Caprio, pur nella triste decadenza della struttura, è possibile scorgere il belvedere balaustrato all’ultimo piano, le finestre inquadrate da fasce di stucco con terminali alti, l’ingresso principale con ampio invito, le ringhiere stampate, l’ampio giardino, i segni- insomma- di un immobile di che non può essere lasciato ad una condizione di degrado”.

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