Ha un futuro come chef stellato il consigliere comunale Francesco Turco. Nei suoi post su Fb infatti è solito discettare di carne e maccheroni. Si spera per lui che sappia cucinare altre pietanze, altrimenti il menu sarebbe troppo limitato. L’esponente della maggioranza ha commentato con una punteggiatura tutta da rivedere l’articolo pubblicato ieri da Campania Notizie sullo scontro sul Puc tra la coalizione di governo e i rappresentanti dell’opposizione. Oltre alla predilezione per la carne e i maccheroni non si segnalano nel post di Turco elementi di riflessione degni nota. L’unica cosa che balza agli occhi è l’ignoranza amministrativa del consigliere di centrosinistra. Riferendosi al voto della minoranza sul Puc Turco parla di conflitti di interesse. Eppure basta leggere il verbale della votazione in Assise per rendersi conto che Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Amelia Bortone e Maria Verde, cioè tutti e quattro i rappresentanti dell’opposizione, hanno votato contro il Piano urbanistico.
Riflettendoci bene Turco non ha tutti i torti a occuparsi di conflitti di interesse. Di recente l’architetto Luigi Migliaccio, sposato con la cugina del consigliere Turco, ha ottenuto dal Comune un cospicuo incarico di 44.634 euro per la progettazione definitiva ed esecutiva riguardante la riconversione degli impianti e degli edifici di proprietà comunale con sistemi ad alta efficienza energetica. Qui si tratta di carne, maccheroni, zuppa ecc. Insomma di un menu ricco. Non siamo certi che Turco comprenda bene il senso dei nostri articoli. A scanso di equivoci alleghiamo la determina di assegnazione dell’incarico al suo parente. Non poteva non far sentire la sua voce su Fb (ne fa un utilizzo frenetico) il sindaco Enzo I Guida. Il primo cittadino, da imperatore di Cesa, è allergico alle critiche della minoranza e degli organi di informazione liberi. Ha scritto il seguente post: “C’è chi continua ad andare in giro per caserme e chi continua a seminare cose belle”. Giusto. Ma c’è anche chi continua ad andare in giro per le aule di giustizia perché sotto processo per maltrattamenti in famiglia, diffamazione, danneggiamenti e simulazione di reato.
Mario De Michele