Per un pugno di deleghe e per proiettarsi alle amministrative del 2026 gestendo il potere la finta opposizione getta la maschera e si fa inglobare ufficialmente nella maggioranza griffata Enzo Guida. Da qui alle prossime elezioni il comune di Cesa sarà governato da una marmellata indistinta composta con gli ingredienti del più becero consociativismo. Per noi di Italia Notizie che lo andiamo dicendo e scrivendo da mesi non è una novità. Fin dal loro insediamento i consiglieri Raffaele Bencivenga, Ginotto De Angelis, Maria Rosaria Guarino e Maria Oliva, che “manu militari” presero il posto di Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Amelia Bortone e Paola Verde, cacciati dal manovratore perché davano fastidio, sono sempre stati “allineati e coperti”, pur essendo stati eletti nella lista di minoranza Uniti per Cesa. Mai una critica a Guida e alla sua coalizione, mai una protesta contro alcuni provvedimenti palesemente illegittimi adottati dagli uffici, mai un accesso agli atti, nonostante i tanti punti neri di una gestione amministrativa poco o per nulla democratica.

Enzo Guida

Oggi, nel corso dell’assise in cui sono stati approvati il riequilibro di bilancio e l’adeguamento al Puc, è arrivato lo scontato e prevedibile annuncio di Guida. Anche la minoranza è “cosa sua”. Ovviamente un’altra “cosa bella”. Nella nota pubblicata sul profilo Fb del comune si legge che “il sindaco ha lanciato l’idea di un “patto di fine consiliatura”, per stilare, “insieme a tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza l’elenco delle priorità da portare a termine”. Non si è fatta attendere la risposta favorevole dell’opposizione, che non aspettava altro per mettere le grinfie su poltrone e incarichi. “Da parte del consigliere Raffaele Bencivenga, a nome del gruppo di minoranza, – recita un altro passo della nota – è arrivato il parere positivo sulla proposta del primo cittadino. In ragione di questa proposta – ha rimarcato Guida – sono disponibile anche a rivedere i carichi di lavori e le deleghe per raggiungere gli obiettivi”.

Raffaele Bencivenga

In altre parole, “ccà ‘e pezze e ‘ccà ‘o sapone”. Che Bencivenga si fosse “insaponato” per bene nella vasca preparata dal sindaco era noto anche alle pietre. La sua piroetta ha destato stupore e sconcerto nell’intera opinione pubblica. Sia nella campagna elettorale del 2020, sia dopo, sia fino a pochi mesi fa Guida lo definiva un “emerito ciuccio, un avvocato da quattro soldi, capace di curare soltanto le pratiche delle auto tozzi-tozzi”. In un incontro con il sottoscritto in via Berlinguer lo stesso Bencivenga si lamentava proprio delle pesantissime accuse rivolte dal sindaco contro di lui e appellava Guida con parole irripetibili. Poi tra l’incredulità generale la conversione sulla via di Damasco. Il diavolo e l’acqua santa assieme. Chi l’avrebbe immaginato? Come è stato possibile siglare l’intesa tra due persone che si odiavano sia politicamente che personalmente? Lo ha spiegato lo stesso Guida. Che per una volta ha detto la verità: “Sono disponibile anche a rivedere i carichi di lavori e le deleghe per raggiungere gli obiettivi”. “Ccà ‘e pezze e ‘ccà ‘o sapone”. Anche queste sono solo cose belle. Soltanto per loro.

Giuseppe Buompane

Sarebbe ora che Giuseppe Buompane, segretario provinciale dei 5 Stelle, politico e persona di valore, facesse chiarezza sul ruolo dei pentastellati a livello locale. Se a Cesa il partito di Conte è rappresentato da Bencivenga e company sta messo proprio male. I 5 Stelle hanno sempre condannato con fermezza gli inciuci e le “pastette”. Si spera che siano coerenti. Altrimenti sarebbe difficile distinguerli dal Pd. E non si capirebbe perché gli elettori, ad esempio alle regionali, dovrebbero votare per i pentastellati e non per i dem. Tanto sono uguali.

Mario De Michele

IL COMUNICATO STAMPA

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