Mentre i cittadini vengono subissati dalle cartelle esattoriali della Sogert per la riscossione del canone idrico l’amministrazione di Cesa ha concluso l’iter per ridurre del 50% la Tari a carico dei proprietari delle case-ufficio (clicca qui e link in basso). Solo carbone per gli abitanti del centro, un bel regalo di Natale per quelli delle zone periferiche, nello specifico per i residenti dei parchi al confine con Sant’Antimo e di quelli di via Matteotti e via René Guénon. Si perfeziona dunque il disegno politico di Enzo Guida che in vista delle comunali dell’anno prossimo mira a fare il pieno di voti nelle aree della conurbazione più esterna della città. Nel 2020 fu riconfermato sindaco proprio grazie al voto di quelle zone.
Nella mattinata del lunedì vere e proprie truppe cammellate, quasi militarizzate, invasero i seggi e determinarono la vittoria di Guida su Ernesto Ferrante. Come ogni manovra profittevole sul piano elettorale la scelta della fascia tricolore avrà un costo. A pagarla a caro prezzo saranno i cittadini delle zone più centrali, la stragrande maggioranza della popolazione. La Tari infatti è una “tassa-corrispettivo” che copre il 100% del costo del servizio fornito dal comune. E per legge la spesa totale va ripartita tra tutti gli utenti. Ergo, la riduzione del 50% di cui beneficeranno gli abitanti delle case-ufficio sarà finanziata con le tasche dei cittadini delle altre zone che per lo stesso servizio pagheranno di più. Nonostante questo scenario Guida ha pigiato sull’acceleratore chiedendo e ovviamente ottenendo la modifica del regolamento Tari per tagliare della metà la tariffa per gli immobili-ufficio.

Se a questa scelta si aggiunge quella di “sanare” tutte le abitazioni con il Salva Casa di Salvini, ovvero in modo illegittimo in quanto la procedura non è prevista dal decreto-legge 69 del 29 maggio 2024, poi convertito nella legge del 24 luglio 2024, è agevolmente intuibile che il sindaco anche per le prossime comunali abbia puntato tutte le fiches sui parchi periferici, in particolare su quelli tra Cesa e Sant’Antimo. Anche questa decisione, qualora dovesse superare il vaglio delle autorità competenti, ipotesi molto improbabile in caso di esposti alla procura e al Tar, favorisce i residenti di quelle zone e danneggia quelli delle altre aree. Con la riclassificazione a uso residenziale delle case-ufficio che ricadono in zona D si consuma un’enorme quantità di cubatura complessiva, quasi tutta, per cui anche chi ha un piccolo appezzamento di terreno per la casa dei figli difficilmente metterà in posa un mattone.
Anche costoro pagheranno a caro prezzo per la scelta politico-elettorale di Guida. Del resto per il sindaco la rielezione per la terza volta sembra prevalere su tutto e tutti. Come se fosse questione di vita o di morte. Per fortuna nel caso di una sua sconfitta il mondo andrebbe avanti lo stesso, questo è certo. Al massimo Guida perderebbe il potere assoluto e dovrebbe tornare a lavorare sodo. Che sarà mai?
Mario De Michele












