Fibrillazioni nell’alleanza di centrodestra alle comunali di Napoli. Al centro dello scontro le presidenze di Municipalità, che come era prevedibile hanno aperto una faglia e aumentato le distanze tra i partiti e le compagini civiche. I primi segnali di rottura si sarebbero avuti con le trattative sulle presidenze dei parlamentini e così è stato. Essere Napoli di Giuliano Annigliato rompe gli indugi e lancia strali sulla Lega. «Se Prima Napoli si siede al tavolo interpartitico ci dobbiamo essere anche noi spiega Annigliato -. Se è una lista civica deve avere pari diritti delle altre civiche, considerando che ha percentuali da prefisso telefonico. Se vuole contare come un partito allora deve correre con il simbolo Lega. Se si continua su questa strada si rompe il tavolo delle trattative. Fermo restando il nostro appoggio al Comune a Catello Maresca» Essere Napoli è pronta a correre da sola in tutte e dieci le municipalità.
I partiti di centrodestra però non sono disposti a cedere sulle presidenze. Tenteranno di fare all-in con tutte e dieci le Municipalità, mentre Essere Napoli propone «cinque presidenze ai partiti e cinque alle civiche». La civica di Maresca punta alla presidenza di tre parlamentini: seconda, ottava e nona, ma pare ci siano pochissimi margini di arrivare ad un accordo con i tre partiti Lega, FdI e Fi. «L’arroganza e la prepotenza dei partiti del centrodestra per quel che riguarda le candidature a presidente di Municipalità è diventata insostenibile aggiungono quelli di Essere Napoli -. Se si continua su questa strada, siamo pronti a cambiare radicalmente il nostro approccio: abbiamo stretto un patto con Catello Maresca, e saremo leali fino alla fine, ma non abbiamo nessun impegno con piccoli capibastone in preda al più sfrenato poltronismo. Per essere molto chiari: al Comune non è in discussione il nostro sostegno a Maresca, ma nelle Municipalità, se continuerà questo andazzo, ci muoveremo seguendo il principio delle geometrie variabili».
Il ragionamento che fanno i partiti, come spiegano alcuni dirigenti del centrodestra è il seguente: Maresca è garante delle civiche e dunque non c’è necessità di dare loro le presidenze, che è giusto siano ad appannaggio delle compagini di centrodestra. Saranno nomi condivisi su tutte e dieci le Municipalità, ma si tratterà comunque di uomini di partito. Ora bisognerà capire se lo schema sarà: 4 a Fi, 4 a FdI e 2 alla Lega; o se 4 andranno ad uno dei tre partiti e 3 ai restanti due. «Deve subentrare il primato della politica», spiega uno dei coordinatori cittadini. Per superare l’impasse, nel prossimo incontro, i partiti potrebbero proporre dei ticket in tutti i parlamentini: cioè la presidenza espressa da Fi, FdI e Lega e la vicepresidenza o un assessore dalle civiche. Formare in pratica delle squadre miste. È chiaro che a questo punto si rende necessario l’intervento dello stesso Maresca per serrare le fila nella sua coalizione a due mesi dal voto e a meno di un mese dalla presentazione delle liste. Intanto, Forza Italia fa salire a bordo Giuseppe Alviti, dopo che ha tentato di avvicinarsi prima ad Antonio Bassolino, poi a Gaetano Manfredi. Il presidente nazionale dell’associazione guardie particolari giurate era stato cooptato da Stanislao Lanzotti (ex capogruppo di Fi in Consiglio comunale, prima della giravolta che lo ha portato nel centrosinistra) per essere candidato nella lista Azzurri per Napoli. Il simpatizzante di Fiamma tricolore è stato poi escluso dopo l’intervento dell’ex rettore. Alviti è stato nominato dal coordinatore cittadino di Fi, Fulvio Martusciello, responsabile del dipartimento Vivibilità cittadino del partito. Alviti correrà nella settima Municipalità, in ticket al Comune con Anna Nesi, segretaria nazionale guardie giurate, che invece tenterà di aggiudicarsi uno scranno in via Verdi.