Non molla la presa Raffaele Salvatore Donelli. Il consigliere comunale di Succivo presenta una seconda interrogazione per iscritto, indirizzata al sindaco e al presidente dell’assise, sull’ex municipio di Atella, edificio concesso in comodato gratuito per 14 anni a costo zero alla società cooperativa Terra Felix della famiglia Pascale. Donzelli va al cuore del problema chiedendo “di conoscere lo stato di avanzamento per i lavori e le attività riguardanti l’ex Municipio di Atella di proprietà del Comune di Succivo al 31,64 %, del Comune di Orta al 47,52% e del Comune di Sant’Arpino al 20,84 %”. Le opere di restyling dell’edificio rappresentano uno dei buchi neri del contratto di locazione tra l’Ufficio tecnico comunale di Sant’Arpino e Terra Felix. Il costo dei lavori è di 168mila euro, in base al computo metrico e al progetto esecutivo depositato dagli stessi titolari di Terra Felix all’Utc santarpinese. In pratica il soggetto privato se la suona e se la canta come se non si trattasse di un bene pubblico. I Pascale e company ottengono l’azzeramento del canone annuo di 12mila euro, fissato non si sa con quale criterio. E la gestione passa da 10 a 14 anni (perché?). Il consigliere Donzelli rimarca che “il bene è stato affidato ma dalla sottoscrizione della convenzione nel 2018 sembra tutto fermo e non sono presenti lavori di ripristino del suddetto bene soggetto del bando e che il soggetto capofila è stato autorizzato a chiudere il tratto di strada adiacente l’ex municipio di Atella lungo il lato ovest partendo da via Martiri Atellani fino all’incrocio con il prolungamento di via Compagnone ma non si comprende la motivazione e se sono stati utilizzati parti dei circa 495mila euro per il ripristino del bene e la realizzazione di attività proposte come indicato nel progetto “Fabula, laboratorio di comunità”, finanziato da Fondazione con il Sud”. Nella parte conclusiva della sua interrogazione il consigliere Donzelli pone sei interrogativi che mettono spalle al muro le amministrazioni locali.

  1. Le variazioni dell’intero progetto e degli importi destinati al ripristino dell’immobile sono state concordate con Fondazione con il Sud e con i comuni proprietari del bene
  2. Per quale motivo il soggetto capofila ha richiesto la chiusura di una strada e quali fondi sono stati utilizzati per i lavori considerando che dal bando prevede all’art. 4,1 che “laddove siano previste azioni di riqualificazione/ristrutturazione dei beni fisici materiali, le necessarie autorizzazioni da parte degli enti pubblici preposti (Sovrintendenze, Comuni, ecc.) dovranno essere rilasciate entro, e non oltre, 6 mesi dalla data di comunicazione dell’approvazione della proposta da parte della Fondazione, al termine dei quali il contributo sarà da considerarsi revocato, o apposita autodichiarazione ai sensi dell’art. 5 del DL n. 40/2010 nel caso in cui le autorizzazioni non siano necessarie”
  3. Premettendo che la convenzione ha durata di dieci anni e quindi restano solo altri cinque anni con un bene in cui non è presente nessun cantiere autorizzato si presume che il finanziamento non è stato ancora utilizzato né per i lavori e né per le
    attività in quanto devono tenersi all’interno del bene?
  4. In caso di revoca o utilizzo errato dei fondi stanziati per il ripristino dell’ex Municipio di Atella quali sono le responsabilità degli enti proprietari?
  5. Il bene può essere candidato a finanziamenti con i fondi del PNRR e chi dovrebbe
    gestire un eventuale finanziamento tra soggetto responsabile individuato dalla
    convenzione e gli enti proprietari?
  6. Il soggetto capofila incaricato ha esperienza in ambito archeologico-storico da poter
    gestire un bene indicato come Direttivo del Parco Archeologico di Atella?
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