Senza particolari patemi d’animo, almeno così sembra, Antonino Santillo trova la quadra sull’ex Municipio Atellano. L’approvazione della nuova convenzione con i comuni di Sant’Arpino e Succivo, comproprietari con Orta di Atella dello storico immobile, e la Direzione museale della Campania approda in assise venerdì 6 settembre alle 10. Il sindaco ortese ha ottenuto il via libera nel corso della riunione con i capigruppo consiliari. Come promesso dal primo cittadino nelle varie occasioni pubbliche che si sono tenute di recente all’interno della struttura, Orta di Atella si accoderà a Sant’Arpino e Succivo che hanno già da tempo varato la nuova convenzione. Ancora una volta, mentre alcuni consiglieri fanno molto fumo e poco arrosto, Santillo porta a casa il risultato nonostante una fuga in avanti evidentemente calcolata. Il sindaco ha ormai “pesato” gli esponenti del civico consesso e sa che quello che dicono la mattina non è vero la sera, come dimostra il documento critico firmato lo scorso gennaio da ben 9 consiglieri, poi finito in un cassetto. Alla fine della fiera si sono allineati tutti e salvo sorprese la convenzione sarà votata all’unanimità. Nel frattempo, snobbando l’amministrazione comunale ortese, la cooperativa Terra Felix della famiglia Pascale ha aperto al piano terra dell’ex Municipio Atellano un bistrot-ristorante. Uno smacco o, se si vuole, uno sberleffo visto che il 47,54% dell’immobile è di proprietà del comune di Orta di Atella, mentre 31,63% e il 20,83% appartengono rispettivamente a Succivo e Sant’Arpino. Un breve recap. L’amministrazione santarpinese, indicata come ente capofila, propose l’ex Municipio di Atella di Napoli al bando storico-artistico-culturale 2017 intitolato “Il bene torna “comune” indetto dalla Fondazione con il Sud. Sulla carta l’obiettivo è nobile: valorizzare l’immobile con un accordo di programma tra i tre enti locali e la Direzione museale della Campania. Fondazione con il Sud promosse un altro bando di 495mila rivolto al Terzo settore. Se lo aggiudicò Terra Felix con il progetto “Fabula, laboratorio di comunità”. La famiglia Pascale ottenne anche la gestione del piano terra della struttura. Nel giugno 2019 c’è la firma del contratto di locazione tra Sant’Arpino e Terra Felix. Il canone di locazione fa strabuzzare gli occhi: zero euro. Inizialmente è fissato a 12mila euro all’anno. L’intero importo a carico di Terra Felix viene scomputato per le “spese di ristrutturazione e di adeguamento pari a 168mila euro”. Per coprire tutti oneri la locazione passa da 10 a 14 anni. E per “i primi 14 anni non è prevista la corresponsione di alcun canone”. Inutile riproporre i tanti interrogativi su una vicenda che presenta un cono d’ombra talmente grande da coprire l’intero Municipio Atellano. Torniamo a Orta di Atella. Santillo invia un parere alla Corte dei Conti. Può un comune in dissesto finanziario cedere in comodato d’uso gratuito un immobile di cui è comproprietario? Questo in sintesi il quesito. Il sindaco è scaltro. Nel parere fa sempre riferimento alla Direzione museale della Campania, a cui il Municipio è stato ceduto in comodato gratuito per 80 anni. Non fa cenno alla Terra Felix. Eppure il vero nodo da sciogliere riguarda proprio la società dei Pascale. Spostare l’attenzione su un’amministrazione dello Stato è la via più semplice per ammantare di bontà l’iniziativa facendo passare in secondo piano l’eventuale rischio di danno erariale. E infatti la Corte dei Conti dà l’ok. Ma, ribadiamo, alla Direzione museale, non ai privati, cioè a Terra Felix, ovvero ai Pascale. Per Santillo è comunque un toccasana. Quanti consiglieri comunali comprenderanno il nocciolo della risposta dei giudici contabili? E quanti, pur comprendendone il senso, faranno finta di nulla? Poi c’è l’aspetto politico. Da qui all’assise sul bilancio, previsto tra il 16 e il 19 settembre, i voti nel civico consesso sono “vincolati” al nuovo assetto politico-amministrativo. Chi vota contro le proposte di Santillo si pone fuori dalla maggioranza. Sindaco blindato. Per adesso.
Mario De Michele