La sala consiliare è semideserta. Si ingrossa il vociare tra i pochi cittadini presenti che parlano fitto fitto: “Manca il numero legale? La seduta salta? La maggioranza è in crisi?”. C’è chi lo spera. E chi lo chiede temendo il peggio. Ma in realtà non è un ammutinamento. Antonino Santillo ha tutto sotto controllo. Il sindaco non è più politicamente sprovveduto come ad inizio mandato. È cresciuto anche sotto il profilo amministrativo. Malgrado il presidente dell’assise Giuseppe Massaro si ostini a convocare il civico consesso soltanto in prima convocazione (nemmeno gli oracoli greci si spiegano il perché), la fascia tricolore ha fatto bene i conti. E soprattutto si è premunito anzitempo. Santillo non poteva consentirsi di fare cilecca sul futuro dell’ex Municipio Atellano. Ci ha messo la faccia. E si è portato a casa, all’unanimità dei presenti, l’approvazione della nuova convenzione con i comuni di Sant’Arpino, Succivo e la Direzione museale della Campania. Tra i banchi soltanto 8 consiglieri, la metà. Gli altri otto erano tutti assenti giustificati, chi per lavoro, chi perché ancora in ferie. Non hanno risposto all’appello Nicola Margarita, Antonio Sorvillo Francesco Lettieri, Raffaele Lampano, Imma Liguori, Raffaela D’Ambrosio, Anna Cirillo e Tiziana Dirasco. Chi ha risposto alla “chiama” era militarizzato. Tutti favorevoli al varo della convenzione. Approvata con il voto di Santillo e Massaro e di Nicola Russo, Mena Capasso, Pasquale Lamberti, Giovanna Migliore, Ciro Palladino, Antonio Chianese, Gennaro Colella. Supera un’altra pietra di inciampo il primo cittadino. E rafforza la sua leadership. La relazione, lunga e approfondita, è stata affidata all’assessore Florentina Lamberti. Poi alcuni interventi. Ma il clou si è raggiunto con la conclusione di Santillo. Il suo intervento non è stato per nulla banale. A sorpresa e con onestà intellettuale il numero uno dell’amministrazione ha elencato le criticità che hanno accompagnato l’iter tecnico-burocratico dell’accordo che prevede il rilancio e la valorizzazione della struttura. Il comune di Orta è comproprietario per il 48%, mentre il restante è appannaggio di Sant’Arpino e Succivo. Non è per vanagloria, ma le parole di Santillo sembrano riprese dagli articoli di Italia Notizie che, come si ricorderà, ha condotto per mesi una battaglia di legalità e trasparenza. “Ci siamo trovati davanti una convenzione su alcuni punti insensata”, ha esclamato Santillo. Che ha aggiunto: “In base al canone di locazione stabilito dal comune di Sant’Arpino e la cooperativa Terra Felix, pari a mille euro mensili (poi azzerati, ndr), Orta di Atella avrebbe incassato 420 euro al mese. Una cifra irrisoria che non sarebbe sufficiente nemmeno ad affittare un locale commerciale di 20 mq”. Noi lo andiamo dicendo da molto tempo. Oggi il sindaco ci ha dato ragione. È un bene. Un enorme passo in avanti anche nei rapporti tra l’amministrazione ortese e gli organi di informazione liberi.

Ernesto Di Serio

Santillo ha ripreso un’altra questione posta in passato da Italia Notizie: la supponenza di Ernesto Di Serio, capogruppo di maggioranza a Sant’Arpino, che durante la seduta sull’approvazione della convenzione disse, senza alcun garbo istituzionale, che “il voto di Orta di Atella sarebbe stato irrilevante, tanto il progetto andrà avanti lo stesso”. Eppure in quella occasione l’intera opposizione consiliare santarpinese chiese un rinvio per concedere all’amministrazione Santillo, insediatasi da pochi giorni, di approfondire la documentazione. Senza citare Di Serio e ringraziando gli esponenti della minoranza di Sant’Arpino, il sindaco ortese ha rimarcato che “quelle dichiarazioni mi lasciano basiti come sindaco e rappresentano un affronto alla nostra comunità”. Ora però si volta pagina. “Votiamo – ha affermato il primo cittadino – la convenzione per rilanciare e valorizzare l’ex Municipio Atellano, con l’obiettivo di produrre risvolti positivi sul piano socio-economico per il territorio”. Ma una cosa sia chiara a tutti: “Orta deve svolgere un ruolo di primo piano attraverso la costituzione di una fondazione sul modello della Reggia di Carditello”. Un monito a Sant’Arpino e a Succivo: “Orta di Atella ha la quota principale di comproprietà, non può essere marginale in questo processo di sviluppo, si apre una nuova fase”. Santillo, per ora, fa touchdown. Staremo a vedere se davvero si cambierà registro.

Ciro Palladino

PALLADINO NELLA GRANDE CONFEDERAZIONE, RESA DEI CONTI IN MAGGIORANZA
La novità politica della seduta è ruotata attorno a Ciro Palladino. Dopo una serie di stop and go l’ex capogruppo di Orta al Centro, da indipendente ha preso la parola a nome della confederazione tra Orta Prospettiva Futura (5 membri) e Svolta civica (3 componenti). Il gruppone dunque sale a nove consiglieri. Palladino è intervenuto sulla variazione di bilancio, altro punto all’odg, per attaccare frontalmente il vicesindaco Andrea Villano, con delega ai conti pubblici e ai Lavori pubblici. Il braccio destro del sindaco sarebbe succube della funzionaria dell’area Finanziaria. In soldoni la linea la detterebbe il caposettore e non l’assessore. Per Palladino non ha senso appostare 12mila euro della variazione per “eventuali spese della area economica”. Secondo lui bisognerebbe destinare queste risorse a interventi urgenti come la manutenzione ordinaria delle strade colabrodo. Palladino ha attaccato Villano anche perché interi quartieri sono da mesi al buio. Un assaggio di quello che accadrà a breve in maggioranza. Probabilmente già nel corso dell’assise sul bilancio, da tenersi tra il 16 e il 19 settembre, ci sarà il redde rationem. La mega confederazione, composta per ora da 9 membri, potrebbe diventare numericamente ancora più consistente. Sono già in corso interlocuzioni con altri gruppi e singoli consiglieri. La prossima seduta del civico consesso sarà teatro della richiesta di azzeramento della giunta. I numeri in assise sono mutati radicalmente. Dovrà cambiare anche l’assetto dell’esecutivo. Nel mirino l’altra confederazione, quella composta da Orta al Centro, Orta sul Serio, due consiglieri a testa, e Dirasco. Cinque in tutto. Si punta a ridimensionare, per la verità ad annientare, l’ex sindaco Andrea Villano e ad “avvertire” Massaro. L’ex fascia tricolore rischia di perdere i due posti in giunta, occupati dal cugino e da Lamberti. La poltrona del timoniere del consiglio potrebbe traballare qualora la grande confederazione raggiungesse quota 11-12 componenti. Santillo è super partes fino a un certo punto. Come detto, non è più politicamente sprovveduto come ad inizio mandato. Si schiererà con i vincitori. Chiamalo fesso.

Mario De Michele

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