Da Sessa Aurunca, sponda Gennaro Oliviero, arriva un altro schiaffo al Pd casertano. Al primo incontro del neo coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia di Terra di Lavoro ha partecipato un sorridente Francesco Brasile, in posa nella foto di rito attorniato da parlamentari, consiglieri regionali e amministratori locali della Fiamma. A dieci giorni dalla reprimenda di Alberto Losacco, commissario cittadino dei dem sessani, disgustato dalla presenza di un meloniano nell’amministrazione di centrosinistra guidata da Lorenzo Di Iorio, fedelissimo del presidente del consiglio regionale della Campania, né il sindaco né Oliviero hanno raccolto la perentoria richiesta del senatore Pd di cacciare Brasile dalla maggioranza. Il primo cittadino, contattato da Losacco per chiarire “una situazione imbarazzante e politicamente deplorevole”, ha risposto picche: “Non accetto pressioni, Brasile resta al suo posto”. Com’era prevedibile Di Iorio si è allineato alla posizione di Oliviero. Il timoniere del parlamentino campano ha detto ai suoi: “Non gli date retta, il Pd è alleato con FdI in molti Comuni casertani”. Eppure il commissario cittadino è stato durissimo. Dopo l’articolo di Italia Notizie che segnalava l’anomalia sessana ha diramato una nota inequivocabile: “Quanto sta avvenendo a Sessa Aurunca – ha rimarcato Losacco – è ingiustificabile. Il comportamento del sindaco Di Iorio mina la credibilità della politica e delle istituzioni. È sbagliato pensare che in politica i principi e le differenze non contino. Non si governa a nome del Pd alleandosi con esponenti della destra, addirittura fino all’elezione, di un consigliere nel coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia di Caserta. Tutto questo alimenta la spaccatura interna come dimostrano le proteste di quei dirigenti e militanti dem, che si sentono traditi e non rappresentati dal sindaco”. E ancora: “Come commissario cittadino del circolo Pd di Sessa Aurunca, invito Di Iorio e coloro che nel partito, a livello regionale, lo sostengono, a chiarire immediatamente una situazione imbarazzante e politicamente deplorevole, che si riflette nelle tante anomalie che hanno già determinato il commissariamento di Sessa Aurunca”. Più chiaro di così. Ma Oliviero e Di Iorio hanno di fatto mandato a quel paese il senatore. Brasile fa ancora parte dell’amministrazione comunale sessana. E le parole di Losacco sono state derubricate alla voce “da cestinare”. Sessa Aurunca è l’emblema di un partito nel quale alcuni big si sentono padroni incontrastati. Per la serie “il partito è mio e faccio come mi pare”. Il paradosso sessano è da centro di salute mentale: tre consiglieri del Pd, Silvio Sasso, Massimo Schiavone e Carlo Loffredo, sono all’opposizione, mentre un dirigente di Fratelli d’Italia fa parte della maggioranza. Per Oliviero è meglio allearsi con FdI che con i nemici di partito. Pazzesco. Se questo è il Pd casertano inutile lamentarsi della fuga di amministratori locali, giovani, dirigenti e militanti storici. Con un partito allo sbando la rinascita è una chimera. E la situazione è destinata a peggiorare. Fanno ridere coloro i quali chiedono la celebrazione del congresso quanto prima. Anche un neonato in fasce capirebbe che non ci sono le condizioni. È quanto mai indispensabile un intervento deciso di Susanna Camusso. Finora il commissario provinciale si è mossa come un equilibrista che cammina su un filo sottilissimo. Prima o poi si spezzerà. È necessario fare chiarezza e pulizia. Dal canto suo Losacco, in merito al caso Sessa Aurunca, non può che essere consequenziale, altrimenti perderebbe qualsiasi autorevolezza politica e personale. Se Di Iorio non silurerà Brasile dovrà agire senza tentennamenti cacciando il sindaco e gli altri dem filo-olivieriani dal partito. Se subirà passivamente l’affronto non avrà alternative. Si dovrà dimettere da commissario cittadino. Non lo farà? Beh, sarà la conferma che il Pd casertano è diventato un partito padronale. Cosa ne pensa Elly Schelin?
Mario De Michele