Se non si effettua periodicamente la manutenzione ordinaria, ripetiamo O-R-D-I-N-A-R-I-A, delle strade e la pulizia delle caditoie basta un leggero temporale per provocare allagamenti e gravi disagi ai cittadini (foto in basso). È quello che è avvenuto l’altro giorno ad Orta di Atella. Una pioggia di una ventina di minuti ha mandato in tilt il traffico in alcune zone della città arrecando gravi danni agli automobilisti. A causa della caduta di un albero, che come le caditoie dovrebbero essere oggetto di manutenzione ordinaria, ha interrotto il transito sulla provinciale Casapozzano-Marcianise. Nel giro di poco si sono formate lunghe code. E per i pendolari è stata una giornata da incubo. È diventato davvero noioso segnalare l’incapacità amministrativa della compagine capeggiata dal sindaco del Pd, l’olivieriano Vincenzo Gaudino, e del suo vice, con delega all’Ambiente, Vincenzo Tosti, leader di Città Visibile (un tempo i più puri dei puri), ma non possiamo esimerci dall’evidenziare che la maggioranza non è in grado nemmeno di garantire una gestione ordinaria dell’ente. Sui grandi temi come la legalità (vedi caso coop Eco), della trasparenza (vedi selezioni per il servizio civile) e del rilancio della città (vedi il totale immobilismo) il centrosinistra ha miseramente fallito. Andando ben oltre le previsioni più pessimistiche. L’aver confermato, con una delibera di giunta votata lo scorso maggio all’unanimità e con tutti gli assessori presenti, la Eco, la cui ideatrice Sofia Flauto è indagata già dal dicembre 2021 per reati di camorra, ha minato alle fondamenta la credibilità di Gaudino e company. La comunicazione del sindaco con cui annuncia la fine del rapporto con la coop solo a partire dall’anno prossimo è un doppio boomerang: da un lato dimostra che le inchieste di Campania Notizie sulla Eco sono fondate e oggettivamente riscontrabili, dall’altro è una zappa sui piedi perché è la dimostrazione plastica dell’incapacità politico-amministrativa di guidare una città come Orta di Atella. La vicenda che vede come protagonista l’assessore Marilena Belardo di Città Visibile che, pur di mantenere la poltrona per qualche mese in più, ha donato la sua casa abusiva alla figlia con un atto notarile farlocco si racconta da sé. La dice lunga sul senso civico e sul rigore morale di personaggetti che hanno costruito la loro carriera politica sulla finta legalità. Non a caso si vocifera che ben presto anche l’abitazione di Tosti sarà colpita da un’ordinanza di abbattimento. Senza il vessillo propagandistico della legalità a Città Visibile non resta nulla. Se non l’attaccamento al potere che assomiglia sempre più ad un accanimento terapeutico, visto che si fanno male da soli. Il tatticismo sguaiato dei Democratici e Riformisti, che già partono con l’handicap di Gianfranco Piccirillo (il suo armadio straborda di scheletri) e del capogruppo consiliare Michele De Micco (la sua casa è stata dichiarata abusiva dal Tar), sta logorando loro stessi. L’attenuante dei Dem e Riformisti è che hanno obbedito al diktat del presidente del consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero: “Datevi cento pizzichi sulla pancia e mantenete in vita l’amministrazione”. Non staccare la spina a un malato senza speranza che, come detto, non è neppure in grado di limitarsi all’ordinaria amministrazione è un suicidio politico. Non a caso. Più passano i giorni, più il malcontento nella popolazione cresce smisuratamente. Di fatto Gaudino, Città Visibile e Democratici e Riformisti hanno consegnato al città nelle mani del centrodestra. Se a ciò si aggiunge quella che ai microfoni di Campania Notizie il consigliere di opposizione Antonio Russo ha definito “la mancanza di empatia del sindaco”, la frittata e fatta. Orta di Atella ha bisogno di un sindaco del popolo. Gaudino è invece un sindaco del Palazzo. Il peggio possibile in questa fase storica. La vittoria del centrosinistra alle comunali doveva essere il viatico per voltare pagina. Purtroppo il primo cittadino e la coalizione di governo non hanno nemmeno aperto il libro dei sogni raccontato in campagna elettorale. Il disastro è sotto gli occhi di tutti. E l’imminente rimpastino di giunta, con la defenestrazione degli inconsistenti assessori Eugenia Oliva e Saturnino Di Benedetto (scelti da Oliviero, che abbaglio!), servirà a poco o nulla. Ormai il latte è versato. E a Gaudino e company non resta che piangere.
Mario De Michele