“Non sappiamo se le ragioni dell’assoluzione siano collegate alle novità introdotte dalla legge Severino o se invece siano collegate alla valutazione della Corte sul comportamento concreto di Silvio Berlusconi”, ma se l’ex premier fosse stato “assolto proprio in conseguenza dello spacchettamento tra induzione e costrizione, si dovrebbe ammettere che fatti considerati illeciti penali prima della legge Severino, dopo lo spacchettamento non lo sono più”. Lo afferma il capo dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone in un’intervista al Fatto Quotidiano. “Non possiamo escludere che la legge Severino sia stata la causa dell’assoluzione, ma non possiamo nemmeno affermarlo”, dice. La legge Severino, “ha introdotto una novità fondamentale: la controparte del pubblico ufficiale ora solo nella costrizione resta vittima mentre nell’induzione è punita, seppur in maniera minore rispetto al concussore”. La Severino, eliminando l’induzione senza vantaggio dell’indotto, potrebbe aver depenalizzato? “Potrebbe anche essere stata, almeno in qualche caso, una scelta che migliora il quadro normativo – risponde Cantone – Al di là del caso Ruby, il problema è giuridico ed è tuttora aperto. La Cassazione a Sezioni Unite ha da un lato stabilito un principio per distinguere costrizione da induzione ma poi nella stessa sentenza ha ammesso delle eccezioni”.