Le commissione Industria e Affari Costizionali dicono sì ad un emendamento che prevede l’assunzione di 10.000 insegnanti per dare sostegno a disabili e favorire il tempo pieno. Ma il governo, che durante l’esame di merito non si oppone, esprime invece il suo parere negativo nel corso dell’esame in notturna
che la commissione Bilancio della Camera deve fare sulle coperture. Nulla da fare, almeno per il momento. Il nodo rimane da sciogliere e solo oggi le commissioni competenti, proprio poche ore dell’atteso arrivo in aula del decreto, prenderanno in mano il dossier alla ricerca di nuove fonti di copertura, inzialmente prevista soprattutto con rincari di birra, alcolici e giochi. Le commissioni competenti in giornata avevano licenziato il testo, con molte modifiche, in vista dell’arrivo nell aula di Montecitorio, dove già domani potrebbe arrivare la richiesta della fiducia da parte del Governo. Tra le numerose norme inserite, che hanno spinto la Lega Nord a parlare di un “decreto omnibus”, ve ne era una che prevede l’immissione in ruolo di 10.000 insegnanti ma anche altre, come quella che blocca la deregulation nel campo della sicurezza del lavoro, inizialmente prevista dal provvedimento. E’ stata invece esclusa perché inammissibile per estraneità della materia la cosiddetta norma salva-banche, che avrebbe dovuto correggere quanto inserito dal Senato nel decreto liberalizzazioni. Per questa norma si sta ancora studiando la collocazione opportuna.
Il decreto semplificazioni introduce delle norme che avranno un grosso impatto nel costume degli italiani nel suo modo di relazionarsi con la pubblica amministrazione. Infatti tra meno di due anni, e cioé dal primo gennaio 2014, tutti i rapporti tra cittadini e lo Stato avverranno on-line, dalla richieste dei certificati al pagamento dei contributi per la colf. La data dello switch off è stata fissata da un emendamento dell’ex ministro Renato Brunetta, votato anche da Pd e Idv. Un altro emendamento apre la strada alle prenotazioni delle visite mediche specialistiche via computer, e alla cosiddetta cartella medica in formato elettronico. I deputati avevano presentato un mare di emendamenti, 1.300, oltre metà dei quali giudicati inammissibili per estraneità di materia. Ma dei restanti hanno avuto esito positivo molti di quelli che aggiungono norme al decreto. Tra essi uno del Pd che ha spaccato le commissioni, e che prevede lo stop ad alcuni tagli nella scuola introdotti a suo tempo dalla riforma Gelmini, e la concomitante assunzione di 10.000 insegnanti di sostegno, che garantiranno il tempo pieno nelle scuole.
Sono proprio queste le norme tornate in ballo, sulle quali solo domani si saprà quale scelta sarà fatta. Come copertura era stato deciso, tra l’altro, di aumentare le tasse su birra e alcolici intermedi, e cioé bevande come il limoncello. Consumi che, secondo la Coldiretti, interessano 36 milioni di italiani. E’ invece passato senza problemi un emendamento, questa volta voluto dal Pdl, che immette in ruolo migliaia di dirigenti scolastici insegnanti che avevano superato il concorso ma non avevano potuto seguire il corso di formazione richiesto. Altrettanto combattuto il voto sulla cancellazione di un comma del decreto che prevedeva una deregulation per le imprese nel campo della sicurezza del lavoro. Anche qui Pd e Pdl si sono contrapposti come ai vecchi tempi, ma grazie anche all’astensione della Lega, è passato l’emendamento dei Democrat che modifica il decreto. “E’ già previsto dal decreto salva Italia: l’Iva al 23% dal 1 ottobre. E’ nella legge”. Lo conferma il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli a Ballaro, spiegando che per ridurre le tasse “non ci sono tesoretti”.