Fischietti, urla, il grido ritmato “libertà, libertà”: con questi strumenti i senatori di Lega e M5s hanno impedito il proseguimento dei lavori del Senato sulle riforme. Il presidente Pietro Grasso ha sospeso i lavori anche perché, ha detto al microfono “un senatore si è fatto male”. La seduta era ripresa alle 9, dopo una sospensione di quasi quattro ore, e il senatore della Lega Jonny Crosio aveva proposto, con toni pacati, di rinviare a domani l’esame delle riforme per recuperare la “serenità” necessaria per “giungere alla vetta”. In favore di questa proposta anche gli altri rappresentati dei gruppi di opposizione M5s, Sel e Gal. Il capogruppo di Gal, Mario Ferrara, aveva proposto di votare stasera i presupposti di costituzionalità del decreto Carceri, che è un passaggio che l’Aula deve comunque affrontare nei prossimi giorni. Mario Mauro ha proposto di ricominciare a discutere nel merito, cosicché se il confronto fosse soddisfacente, Sel potesse ritirare di volta in volta gli emendamenti ostruzionistici. I capigruppo della maggioranza, Luigi Zanda, Maurizio Sacconi e Lucio Romano, hanno proposto invece di continuare il voto degli emendamenti alle riforme. Nei successivi interventi i toni si sono via via animati, e alla fine il leghista Raffaele Volpi ha tuonato: “vi abbiamo detto ‘facciamo pace’, e voi avete detto di no. Avete chiuso la tregua”. appena Grasso ha invitato a riprendere il voto degli emendamenti i senatori di Lega e M5s hanno ripreso a gridare in modo ritmato “libertà, libertà”, poi sono comparsi dei cartelli, e infine si è cominciato a udire anche il sibilo dei fischietti. “Non si esce di casa con i fischietti – ha detto Grasso – avevate preparato tutto”. Grasso voleva comunque proseguire i lavori e ha invitato i commessi a strappare i cartelli e i fischietti dalle mani dei senatori, ma nel parapiglia Laura Bianconi (Ncd) ha ricevuto un colpo alla spalla da un commesso, che cercava di raggiungere i banchi della Lega. Anche Nunziante Consiglio, forse colto da un calo di pressione, si è accasciato.

 

 

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